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NOTIZIARIO del 22
gennaio 2005
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Diritti
umani : premier Canada chiede alla Cina di rispettarli Il primo ministro canadese Paul Martin ha lanciato alle autorita' di Pechino un appello perche' rispettino i diritti umani, dichiarando che "i diritti devono essere rispettati". "Poiche' la Cina progredisce tanto in quanto forza economica e politica - ha spiegato Martin, che ha concluso ieri ad Hong Kong una missione in Asia - cio' implica nuove opportunita', ma anche nuovi obblighi". La richiesta suona quasi come un monito per l'Europa, dalla quale si levano invece sempre piu' insistentemente voci che parlano di un avvicinamento con la Cina e della possibile fine dell'embargo di armi. Il premier canadese ha precisato anche di aver affrontato l'argomento dei diritti dell'uomo nel suo colloquio con il presidente Hu Jintao e con il proprio omologo Wen Jiabao, ma non ha aggiunto altro. Tuttavia e' ufficiale l'informazione che Pechino e Ottawa intendono proseguire il loro dialogo sulla questione dei diritti dell'uomo. La settimana scorsa, la Cina aveva annullato i permessi a due giornalisti canadesi di origine cinese che avrebbero dovuto accompagnare il primo ministro canadese. I due, che fanno parte del movimento religioso Falun Gong, bandito dalla Cina dal 1999, hanno denunciato questo gesto come attacco alla liberta' di stampa. E' presto per dire se la posizione canadese sul rispetto dei diritti dell'uomo in Cina influira' sull'atteggiamento europeo, ma si e' levata su un altro fronte la voce del Giappone, che ha chiesto direttamente all'Europa di non eliminare l'embargo sulla vendita di armi al gigante asiatico. Il primo ministro giapponese Junichiro Koizumi ha espresso le sue riserve al ministro degli esteri britannico Jack Straw in visita a Tokyo la scorsa settimana. Straw ha potuto solo rispondere che la decisione non e' stata ancora presa e che l'Europa valutera' certamente anche gli equilibri asiatici.
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