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NOTIZIARIO del 09
ottobre 2004
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Iraq
: Bigley decapitato forse perchè cercava di fuggire L'ostaggio britannico Kenneth Bigley sarebbe stato decapitato perche' si era dato alla fuga con la complicita' di uno dei sequestratori, mentre sembrava in precedenza che sarebbe stato risparmiato. E' una delle informazioni che emergono dopo la conferma ufficiale della decapitazione dell'ultrasessantenne ingegnere britannico. Si e' anche saputo che Londra era riuscita a stabilire dei contatti con i rapitori al fine di ottenere la sua liberazione. Lo ha detto ieri il ministro degli esteri britannico Jack Straw: "Quattro giorni fa un individuo ha avvicinato l'ambasciata britannica a Baghdad e si e' presentato come un intermediario possibile con hgli ostaggi. Era chiaramente nell'interesse del signor Bigley stabilire dei contatti" ha spiegato il ministro in televisione. "Alcuni messaggi sono stati scambiati con i raitori al fine di dissuaderli dall'eseguire la loro minaccia di uccidere Bigley. Mai, in nessun momento, abbiamo abbandonato le esigenze di liberazione dei detenuti". Straw ha affermato che il primo ministro Tony Blair e lui stesso avevano approvato questi colloqui ed il loro contenuto. Ha aggiunto che la famiglia di Kenneth Bigley a Liverpool e sua moglie a Bangkok (Tailandia) erano stati tenuti informati di questi messaggi. Le dichiarazioni cercano di rispondere alle accuse lanciate prima dal figlio e poi da un fratello dell'ostaggio ucciso. Durante la crisi degli ostaggi, infatti, il governo britannico aveva fatto sapere che accettava di discutere ma rifiutava di cedere alle richieste dei rapitori. Blair ha detto ieri di essere "profondamente desolato per Kenneth Bigley e la sua famiglia che ha dato prova di una dignita' e di un coraggio straordinari", ed in un comunicato in televisione ha detto di provare un "disgusto totale per le persone che fanno queste cose" ed ha parlato del "carattere barbarico di tale morte". Blair ha aggiunto che non interessa a "questa gente in Iraq o altrove" compiere tali azioni "su persone come Ken Bigley che, dopo tutto, non volevano che fare dell'Iraq e del mondo un posto migliore". Bigley era stato rapito dal gruppo di Abu Musab al Zarqawi, Tawhid wal Jihad, con gli americani Eugene Armstrong e Jack Hensley, in cambio della liberazione delle donne irachene detenute nelle prigioni di Abu Ghraib e Um Qasr che le autorita' hanno affermato non esserci, sebbene si sappia di due scienziate tuttora detenute. I due americani erano poi stati uccisi uno dopo l'altro.
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Scade ultimatum per i tre ostaggi Enzo
Baldoni:
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