NOTIZIARIO del 10 novembre 2004

 
     

Ordinamento giudiziario : in vista sciopero magistrati
di red

Sembra ormai inevitabile la convocazione di un nuovo sciopero da parte dei magistrati dopo la scelta della maggioranza di contingentare i tempi della discussione sulla riforma e di arrivare al voto finale giovedi'.

La data della protesta (uno, piu' probabilmente, o due giorni) dovrebbe cadere tra la fine di novembre e i primi di dicembre e sara' deciso dal Comitato direttivo centrale dell'ANM. Una riunione allargata ai segretari dei gruppi associati e' stabilita per oggi alle 11.00, mentre il Comitato Direttivo Centrale è convocato sul tema "Crisi del servizio giustizia e controriforma dell'ordinamento giudiziario" il 14 novembre alle ore 9.30.

Seondo il presidente dell'ANM, Edmondo Bruti Liberati, "la decisione di strozzare il dibattito parlamentare con il contingentamento dei tempi arriva dopo diverse sedute nelle quali nessuna modifica rilevante e' stata adottata. E' la dimostrazione conclusiva della totale chiusura del Governo di fronte a tutti gli appelli al dialogo, al confronto e all'approfondimento."

A giudizio del presidente dell'Associazione Magistrati "il Senato si appresta a varare una pessima legge: l'indipendenza della magistratura sarà a rischio, l'equilibrio dei poteri modificato, la giustizia ancora più inefficiente. E' un problema per i cittadini, non per i magistrati."

Dopo la proposta di Francesco Rutelli di confrontarsi sulla giustizia con la maggioranza di governo, accolta con dichiarazioni di disponibilita' al dialogo da parte del ministro Roberto Castelli, la componente dell'ANM Unita' per la Costituzione aveva annunciato che proporra' all'ANM di "chiedere un incontro al capo dello Stato e ai presidenti di Camera e Senato per ribadire che il no dei magistrati alla riforma dell'ordinamento giudiziario".

Secondo Fabio Roia, segretario nazionale di Unicost, che giudica positiva la proposta di Rutelli l'opposizione alla 'controriforma' dell'ordinamento giudiziario non e' "pregiudiziale, ma basata su motivazioni di contenuto che attengono alla sua incostituzionalita', irrazionalita' e ingovernabilita''.

Secondo Roia: ''Per noi, che non siamo antagonisti politici ma servitori dello Stato, lo sciopero e' un atto di grande sofferenza. Ma se si dovesse arrivarci e' perche' il tentativo di dialogo portato avanti dall'ANM, con una linea assolutamente condivisa, e' fallito."

Lo sciopero sara' attuato nell'ambito del nuovo regolamento approvato, che riduce i tempi di convocazione e di revoca delle astensioni dalle udienze per poter seguire l'evoluzione parlamentare dei provvedimenti, prevede che non sia possibile scioperare per piu' di tre giorni di seguito e che prima di 30 giorni dall'astensione precedente non sia possibile effettuare astensioni parziali e locali.

Scioperi a fine novembre anche per gli avvocati, insoddisfatti della riforma su alcuni punti concordemente ai magistrati e su altri in opposizione, ma soprattutto indignati per essere stati di fatto esclusi da un dibattito che in efetti non c'e' stato.

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