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NOTIZIARIO del 06
novembre 2004
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Mafia
: Mannino , dure motivazioni condanna in appello La Corte d’appello di Palermo ha depositato ieri le 400 pagine delle motivazioni della sentenza di condanna emessa l'11 maggio 2004 nei confronti dell'ex ministro Calogero Mannino a 5 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo i giudici di appello i dati e le prove in possesso dei giudici di primo grado (che nel luglio 2001 avevano assolto il politico DC) dimostrano che Mannino ha a suo tempo "favorito Cosa nostra" con un "rapporto di scambio tra voti, da un lato, e favori, dall'altro". Nelle motivazioni della sentenza si legge che la Corte di primo grado omise di bilanciare gli "elementi di reita'" con quelli a favore dell’imputato" sminuendo, separandoli, i singoli episodi che ne dimostravano la colpevolezza. Il procuratore generale aveva parlato di "atomizzazione" dei fatti contestati dal PM in primo grado. Fra gli episodi contestati, i legami col notaio Pietro Ferraro, massone e condannato per mafia, il sostegno a Enzo Inzerillo, eletto al Senato e poi condannato per associazione mafiosa, l'assunzione al ministero dell’Agricoltura dell'ex consigliere comunale del PCI di Palermo, Nino Mortillaro, condannato successivamente in via definitiva per mafia e varie questioni di appalti. Secondo i magistrati d'appello vi e' stato un vero e proprio "patto" con la mafia che sarebbe stato stipulato all'inizio degli anni '80 e perdurava ancora nel '92. Mannino si e' sempre proclamato innocente. Il collegio dei difensori presentera' appello in Cassazione. Falcone e Borsellino, eroi stupidi
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Vittime di mafia: una proposta Paolo Borsellino nel ricordo di Davigo, Imposimato, Borgna e Don Riboldi
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