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NOTIZIARIO del 03
novembre 2004
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Ordinamento
Giudiziario : ANM convoca riunione urgente Una riunione urgente della Giunta Centrale dell'associazione nazionale magistrati e' stata convocata dopo l'approvazione al Senato del ddl sulla riforma dell'Ordinamento giudiziario che passa ora alla Camera. Secondo l'ANM, "una riforma organica dell'ordinamento giudiziario che assicuri una migliore qualita' della giustizia e' necessaria, ma deve essere attuata nel rispetto dei principi costituzionali sulla indipendenza della magistratura e sull'equilibrio tra le istituzioni dello Stato." A giudizio dell'organo associativo della magistratura il maxiemendamento approvato "elude tutti i problemi di fondo, poiche' si limita a correggere incongruenze tecniche ed errori formali, lasciando immutato nella sostanza il testo sul quale l'ANM ha espresso una valutazione radicalmente negativa." I magistrati lamentano che "il successivo andamento del dibattito in aula e le posizioni assunte dal Ministro Castelli e dall'ex relatore sen. Bobbio indicano che gli inviti al dialogo ed al confronto costruttivo non trovano nessuno spazio", con un rifiuto di discutere "le ragioni del dissenso", sebbene non sia ancora stata posta la fiducia. L'ANM afferma di sperare che sia dato spazio al confonto ed al dialogo sulle questioni centrali, che individua nel "sistema di carriera assurdo ed ingestibile, la struttura rigidamente gerarchizzata del Pm, la separazione delle funzioni tra giudici e Pm che, di fatto, si tradurra' in una separazione definitiva di carriere, il sistema disciplinare fortemente condizionante l'indipendenza di decisione dei magistrati". In definitiva, secondo i magistrati, "se il testo risultante dal maxiemendamento rimanesse immutato, sara' approvata una pessima legge" che "pone in crisi il diritto dei cittadini ad avere un giudice indipendente da ogni altro potere e opera nella direzione opposta a quella di processi piu' rapidi ed efficaci". Il parlamentino delle Toghe afferma che la denuncia su questi punti sia un dovere dell'ANM e convoca una riunione allargata ai segretari dei gruppi associati il 10 novembre alle 11.00, mentre il Comitato Direttivo Centrale è convocato sul tema "Crisi del servizio giustizia e controriforma dell'ordinamento giudiziario" il 14 novembre alle ore 9.30. Sono previste poi date di sciopero nell'ambito del nuovo regolamento approvato, che riduce i tempi di convocazione e di revoca delle astensioni dalle udienze per poter seguire l'evoluzione parlamentare dei provvedimenti, prevede che non sia possibile scioperare per piu' di tre giorni di seguito e che prima di 30 giorni dall'astensione precedente non sia possibile effettuare astensioni parziali e locali. Scioperi a fine novembre anche per gli avvocati, insoddisfatti della riforma su alcuni punti concordemente ai magistrati e su altri in opposizione, ma soprattutto indignati per essere stati di fatto esclusi da un dibattito che in efetti non c'e' stato.
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Dall'eccesso dei concorsi altro freno al processo Ordinamento giudiziario: riforma con destrezza Riforma Giustizia: la scuola della magistratura |
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