NOTIZIARIO del 29 giugno 2004

 
     

Giustizia : Camera , il governo ottiene la fiducia
di red

La Camera ha confermato con 331 voti a favore, 229 contrari e 2 astenuti la fiducia al governo sul maxiemendamento 2500 al testo di riforma dell'ordinamento giudiziario.

Si e' cosi' conclusa con l'approvazione la discussione sul disegno di legge concernente la Delega al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario con il decentramento del Ministero della giustizia, la modifica della disciplina della presidenza della Corte dei conti e del Consiglio di Stato e per l'emanazione di un testo unico (approvato dal Senato il 5 maggio 2004).

Ma soprattutto le modifiche riguardano la gestione quotidiana della giustizia, con interventi sulla giurisdizione, sull'autonomia dei magistrati e sull'organizzazione degli uffici.

I magistrati si erano pronunciati negativamente sia nel merito della riforma sia riguardo alla richiesta della fiducia, che sostanzialmente mortifica il ruolo del Parlamento, compattando la compagine di governo, i cui deputati finiscono col tacere critiche o rilievi alla proposta, accettandola nella sua globalita'.

Il giudice Spataro aveva commentato ieri che "la scelta di porre la fiducia sulla controriforma dell'ordinamento giudiziario è particolarmente grave perchè il disegno di legge riguarda l'intero assetto di un potere dello Stato e quindi, anche se si tratta di una legge ordinaria, ha evidente rilievo costituzionale. Imporre la fiducia, dunque, è un atto di imperio che relega il parlamento in un ruolo servente".

Spataro aveva notato che il testo del maxiemendamento "contiene molte novita'.....Ma su queste novità non c'è mai stata discussione neppure in commissione. E' anche per questa ragione che si dovrebbe evitare la forma 'blindata' del testo."

Percio' Spataro e Condorelli, di Movimento per la Giustizia, si erano appellati ai parlamentari per evitare una decisione cosi' drastica e priva di confronto democratico.

Lo sconcerto dei magistrati e di tanta parte della societa' civile e' stato condiviso dall'opposizione. Il giurista Giuliano Pisapia, anch'egli presentatore di proposte sulla riforma della giustizia, ha detto in aula che "aver posto la fiducia sul provvedimento che modifica l'ordinamento giudiziario conferma che .... il Governo è assolutamente certo che, in un libero e democratico confronto parlamentare, il testo non avrebbe avuto il consenso di questo Parlamento."

E, nel merito: "Si è posta la fiducia su un testo che riguarda lo status e l'ordinamento di un organo di garanzia democratico, di uno dei tre poteri dello Stato.... Si tratta di un testo che non dà nulla rispetto ad una giustizia al servizio dei cittadini e che creerà una situazione più nefasta per tutti quelli che da tempo chiedono riforme tese ad una giustizia civile e penale veramente non più debole con i forti e non più forte solo con i deboli.".

Soddisfatto invece il ministro Castelli, che questa riforma ha fortissimamente voluto, sostenuto in questo dalla Lega. Qualche mese fa vi era stata un'apertura da parte dell'UdC e persino del presidente della Commissione Giustizia della Camera Pecorella, ed un documento dei magistrati approvato anche dai rappresentanti italiani degli avvocati, ma tutto e' rimasto lettera morta, grazie alla richiesta di fiducia.

Presente in aula per il voto - fatto tanto raro da aver meritato in passato i richiami del presidente della Camera Casini - anche il presidente del Consiglio Berlusconi.

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Il maxiemendamento approvato

Speciale riforma giustizia

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