NOTIZIARIO del 23 agosto 2004

 
     

Battisti : Castelli e Buttiglione su mandato arresto europeo
di red

Ulteriore piccolo scontro all'interno della maggioranza di governo. Ieri era la volta di Pisanu e Calderoli sull'immigrazione, oggi del ministro della Giustizia Castelli e del neocommissario alla giustizia europeo Rocco Buttiglione.

Il casus belli e' dato dalla vicenda di Cesare Battisti che non ha assolto all'obbligo di firma in un commissariato parigino e risulta introvabile, ma la polemica e' sul mandato d'arresto europeo.

Rocco Buttiglione ha commentato la situazione in modo ironico: "Ci vorrebbe un mandato di cattura europeo...", mentre Castelli risponde dai microfoni del GR1, dicendo che questa norma non evrebbe potuto evitare la fuga"

E, commenta il ministro, "questo e' il dato che e' sorprendente che tutti ignorano o fanno finta di ignorare: il mandato di cattura europeo non sarebbe servito assolutamente a nulla in questo caso. Quindi questa e' la dimostrazione che si tratta di una norma mal fatta e affrettata, che andava fatta meglio.". Il guardasigilli ha aggiunto che "restano tutt'ora validi i mandati di cattura a suo tempo emessi".

Castelli ha commentato anche che "in questo caso si vede che la custodia cautelare (carcere preventivo, ndr) e' utile", anche se ritiene questo un "caso diverso" da quello che ha suscitato polemiche la scorsa settimana.

Sul mandato di cattura internazionale - che lo ha visto sempre contrario, in quanto convinto che esso possa essere abusato, il guardasigilli ha aggiunto: "come ministro ho accettato la scelta del capo del Governo di approvarlo. Oggi e' in commissione Giustizia al Senato, quindi la responsabilità di questo ritardo non è più del Governo ma del Parlamento. In ogni caso la Lega si opporra' anche in Senato.".

La commissione Watson sul mandato d'arresto europeo fece comprendere a suo tempo di ritenere che la contrarieta' del governo italiano fosse motivata dalla situazione giudiziaria del premier.

Di recente la Spagna ha lamentato i ritardi all'estradizione di un sospetto terrorista detto "l'Egiziano" a causa del fatto che l'Italia non ha ancora approvato il mandato d'arresto UE. Con il procedimento ordinario, pur avendo Castelli espresso subito la volonta' di firmare il documento, il sospetto ha potuto presentare appello in Cassazione ed e' in attesa di giudizio.

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