NOTIZIARIO del 12 agosto 2004

 
     

Sette Italiani arrestati in Spagna rischiano tre anni
di red

Sette Italiani sono stati arrestati due notti fa in Spagna per aver partecipato ad una rissa che ha coinvolto fra 100 e 200 persone a Llorret de Mar. Con loro sono stati tratti in arresto altri tre stranieri, un belga, un francese e un austriaco.

I dieci rischiano tre anni di carcere. I belligeranti hanno infatti prodotto numerose distruzioni nella ridente cittadina turistica catalana. La polizia, che ha fornito i dati, ha parlato di battaglia campale.

L'alterco ha avuto inizio in un locale da cui il personale di sicurezza ha ritenuto di allontanare i protagonisti della disputa. La polizia locale e' intervenuta a sedare la rissa che a poco a poco si e' trasformata in una battaglia che ha visto coinvolte oltre un centinaio di persone, con danni rilevanti agli arredi cittadini ed a veicoli parcheggiati nelle vicinanze.

Gli arrestati sono ora a disposizione dell'autorita' giudiziaria, accusati di alterazione dell'ordine pubblico e danni a beni pubblici. La polizia non esclude ulteriori arresti.

Il sindaco ha parlato di "fatto occasionale", anche se la scorsa settimana altre sei persone furono arrestate in circostanze similari e multate con 90 euro, una sentenza che non e' stata vista di buon occhio dalle autorita' locali, che hanno recentemente varato molti progetti di valorizzazione delle infrastrutture pubbliche e dell'offerta commerciale e vedono in simili fatti una minaccia ai loro sforzi.

Dunque questa volta il Comune si presenta come parte lesa, congiuntamente con le associazioni dei commercianti e degli imprenditori turistici, con l'obiettivo di "conseguire una sentenza esemplare per questo piccolo gruppo che ha alterato l'ordine", perche' si deve "applicare il codice penale", che prevede, a proposito, da sei mesi a tre anni di carcere.

I dieci sono gia' detenuti in Spagna, per cui non necessita un mandato d'arresto europeo o altre autorizzazioni per condurli in tribunale. Inoltre sono stati colti in flagrante, o almeno cosi' appare da una prima ricostruzione dei fatti, quindi sara' facile dimostrare la loro colpevolezza.

L'unica difficolta' che si presenterebbe, in tal caso, e' la cittadinanza straniera dei dieci imputati, dato che le pene previste per reati analoghi non sono uguali in tutti i Paesi europei. E' prevedibile che, qualora la pena richiesta dal pubblico ministero non fosse solo pecuniaria, i loro avvocati si appellino a questa circostanza e che ne nasca un caso giuridico.

Un mese fa, ad esempio, la Francia rifiuto' l'estradizione in Spagna di tre attivisti baschi anche perche' in Francia la loro attivita' non costituisce reato, e perche' la legge Perben, che ha assimilato il mandato d'arresto europeo, prevede l'estradizione solo per un numero limitato di ben precisi reati.

by www.osservatoriosullalegalita.org

___________

I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE

 

 

Castelli e il mandato d'arresto europeo

In Spagna il primo mandato d'arresto UE

La Camera approva mandato d'arresto UE