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NOTIZIARIO del 08
agosto 2004
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Iraq
: governo Allawi ripristina la pena di morte Il governo Allawi ha ristabilito la pena di morte per alcuni reati, quali omicidio, sequestro e traffico di droga, secondo quanto ha dichiarato il ministero degli interni. La misura e' stata annunciata dal ministro Adnan Al Janabi un giorno dopo che il governo aveva dichiarato l'amnistia limitata che esclude gli omicidi. Al Janabi ha spiegato che la pena capitale e' in relazione con la "situazione di sicurezza in Iraq", dato che dal passaggio dei poteri il 28 giugno sono aumentati gli attacchi, i rapimenti ed altre violenze. L'esecutivo di Iyad Allawi risponde cosi' alla richiesta dell'Europa che un mese fa aveva chiesto formalmente l'abolizione di tale pena. A suo tempo il ministro degli esteri Zebari rispose che in questo momento sarebbe impossibile farne a meno, in quanto efficace deterrente per il terrorismo, aggiungendo che i terroristi vogliono "sfidare il nuovo governo, indebolire la sua autorita' e intimidire gli altri Paesi in modo che cessino il loro aiuto e la loro assistenza." Anche il presidente ad interim iracheno, Ghazi Al Yawir, da Baghdad, ha sempre insistito sul fatto che il Paese dovesse subito restaurare la pena di morte, precisando che "le condanne a morte saranno applicate solo come lo sono in molte delle piu' avanzate societa' del mondo... non e' come per il passato regime che aveva varato 114 articoli di legge che portavano la pena di morte". Il riferimento era al passato regime. La pena di morte e' stata infatti sospesa per circa un anno dopo la caduta di Saddam Hussein. Con il ripristino, lo stesso ex dittatore e' esposto ad una simile condanna al termine del giudizio cui sara' sottoposto. Intanto il primo ministro iracheno Iyad Allawi si e' recato oggi a Najaf. Un gesto di valore simbolico, che tenta di accreditare la recente apertura al dialogo iniziata con la proposta - rifiutata - a Mouqtada Al Sadr di candidarsi alle prossime elezioni, sebbene il ripristino della pena di morte includa moltissimi militanti armati dell'armata Al Madhi che saranno invece esclusi dall'aministia. Accompagnato dai ministri iracheni dell'Interno e della Giustizia e dal consigliere per la sicurezza nazionale, Allawi ha incontrato il governatore di Najaf. Al suo arrivo ha dichiarato "Questa e' una citta' santa. Sono venuto per cercare una via d'uscita alla rivolta. Gli insorti devono deporre le armi e andarsene al piu' presto". Pronta risposta del leader sciita. Al Sadr, tramite un suo luogotenente, ha affermato che il primo ministro ad interim si comporta come il suo predecessore Saddam Hussein e che sta tentando di uccidere il leader dei miliziani sciiti. Egli ha affermato che Sadr e' attualmente a Najaf e che i suoi sostenitori sono determinati a difenderlo. Negli ultimi giorni, la citta' santa degli sciiti e' stata teatro di duri scontri fra i miliziani del leader radicale Moqtada al Sadr e le forze della coalizione, appoggiate dalla sicurezza irachena. Anche oggi la giornata e' stata dominata dai combattimenti fra gli insorti e le forze irachene appoggiate dalla coalizione a guida USA. Gli scontri sono proseguiti anche nelle ultime ore, a Bassora, Amara, Najaf e nel quartiere di Sadr City, a Baghdad. In serata a Baghdad un'esplosione di grande intensita' ha scosso il centro della citta'. Sembra tenere, invece, la tregua nell'area di Nassirya, controllata dai soldati italiani. A Najaf questa sera due elicotteri americani di tipo Cobra hanno bombardato il cimitero, dove si e' asserragliata la milizia di Mouqtada al Sadr. by www.osservatoriosullalegalita.org ___________ I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE
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L'Europa chiede all'Iraq di eliminare la pena di morte Allawi giustifica raid USA ma dice 'Non sono un fantoccio'
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