NOTIZIARIO del 16 novembre 2004

 
     

Costa D'Avorio : ONU impone embargo armi e rampogna i media
di Carla Amato

Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU riunito a New York ha inflitto ieri sera alla Costa D'Avorio, con voto unanime, un embargo sulle armi della durata di un mese e misure contro alcune personalita' ivoriane che avranno effetto dal 15 dicembre per 12 mesi.

I 15 membri del Consiglio, sotto la presidenza del segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, hanno adottato una risoluzione proposta dalla Francia insieme alla Germania, la Spagna, la Gran Bretagna, il Cile, la Romania e gli Stati Uniti. "Il consiglio di sicurezza ha fatto prevalere oggi la responsabilita'" ha commentato dopo il voto l'ambasciatore di Francia all'ONU, Jean-Marc de La Sablière.

Le misure individuali entreranno in vigore il 15 dicembre, a meno che, come sottolinea la risoluzione, "il Consiglio non constati prima di quella data che i firmatari degli accordi di Marcoussis e di Accra si sono conformati a tutte le disposizioni dell'accordo di Accra III e si siano impegnati sulla srada dell'applicazione integrale dell'accordo di Marcoussis".

Tali misure consisteranno in una interdizione a viaggiare ed in un congelamento dei beni esteri di quei personaggi che hanno fomentato la rivolta e quindi "individuate come costituenti una minaccia per la pace e la riconciliazione". Il riferimento e' alle massime autorita' della Costa D'Avorio, fra cui il presidente Laurent Gbagbo e il presidente dell'assemblea nazionale.

Ma a tali restrizioni saranno sottoposte anche le persone "considerate come responsabili delle violazioni dei diritti dell'uomo" o che hanno "pubblicamente incitato all'odio ed alla violenza". Una commissione creata in seno al Consiglio sara' incaricata di stilare e tenere aggiornata la lista dei destinatari del provvedimento. Fra questi figureranno probabilmente anche i responsabili di alcuni media ivoriani.

Sempre ieri, infatti, Juan Mendez, consigliere speciale dell'ONU per la prevenzione dei genocidi, aveva esortato la Costa D'Avorio a cessare gli appelli all'odio diffusi via radio e televisione. Se tali messaggi xenofobi, principalmente diretti contro la Francia e che accendono le violenze, non terminassero, Juan Mendez conta di chiedere l'intervento dei Caschi Blu dell'ONUCI ed ha aggiunto che l'ONU potrebbe anche adire alla Corte Penale Internazionale.

"La crisi attuale ha approfondito i sentimenti di xenofobia che potrebbero esacerbare le violazioni dei diritti dell'uomo, gia' inquietanti e numerose", ha aggiunto. Il riferimento e' sicuramente anche alle violenze perpetrate su diverse decine di donne europee durante i disordini che hanno condotto alla morte dei militari francesi.

Juan Mendez ha chiesto al governo di Abidjan di condannare questi appelli - che ricordano quelli antecedenti il genocidio del Ruanda, in cui furono sterminate 800.000 persone - e di bloccare tale tipo di propaganda da parte dei media di Stato.

Ma ancora la scorsa settimana l'ambasciatore ivoriano presso l'ONU, Philippe Djangone-Bi, affermava che di questi incitamenti non vi e' traccia sui media locali.

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