NOTIZIARIO del 19 settembre 2004

 
     

I fallimenti in Iraq e gli attacchi di Fini ai pacifisti
di Alessando Balducci

Se la vicenda del voto in Parlamento sulle riforme costituzionali ha dato un'idea del misero spessore della classe politica di centro-sinistra, il comportamento degli uomini di governo sta' invece rendendo conto dell'irresponsabilita', al limite dell'indecenza, dei politici del centro-destra.

Tra questi si distingue il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini. In un primo tempo il premier, in occasione del rapimento delle due volontarie pacifiste, ha chiamato l'opposizone per concordare una linea di comportamento comune. L'opposizione ha risposto ed ha risposto in modo positivo.

Qualche giorno dopo il vicepremier, alla festa dei giovani avanguardisti, ha attaccato i pacifisti. La litania e' sempre quella: siccome i pacifisti sono contro la guerra e non condividono le ragioni dell'aggressione all'Iraq (perche' di aggressione si tratta, come confermato da Kofi Annan) ne consegue che i pacifisti stanno coi terroristi.

Anche noi saremmo per estendere la logica del pensiero finiano: poiche' - e' un dato di fatto - i terroristi hanno rapito due pacifiste, Fini attaccando i pacifisti si rende complice obbiettivo del terrorismo. Ma non lo faremo perche' e' evidente che non e' cosi'.

Fini sente che l'avventura americana in Iraq si sta risolvendo in una sconfitta. La strategia di Bush e dei neocons in Iraq, oltre che a non avere il timbro della legalita' ha fallito infatti nel suo principale obbiettivo: la lotta al terrorismo. Oltre che ad aver fallito anche nell'obbiettivo non dichiarato, e cioe' quello di impadronirsi del petrolio iraqeno.

Ma il fallimento della strategia americana comporta anche il fallimento della politica estera degli alleati "signor-si' ": Inghilterra, Italia, Polonia....

Questo pesera' ovviamente sulle prossime tornate elettorali nel nostro Paese. Ed allora il "vice" s'innervosisce e spara assurdi sillogismi, come quelli detti ieri a Roma.

Fini avrebbe fatto bene a parlare delle due Italiane rapite - Simona Pari e Simona Torretta - ed a spiegare perche' di loro non si ha piu' notizia.

L'opposizione politica ha concordato col governo di "abbassare i toni" purche' si faccia uno sforzo comune per liberare le due "margherite del deserto".

Evidentemente il governo sta' fallendo anche in questa vicenda ed allora il vicepremier preferisce sviare l'attenzione dell'opinione pubblica attaccando coloro che nel panorama politico attuale sono piu' facilmente attaccabili anche perche' non hanno i mezzi di propaganda che ha il governo: il movimento pacifista.

Gettare fango sugli altri, piuttosto che rendere conto al Paese delle proprie azioni.

Speciale terrorismo


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