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NOTIZIARIO del 10
settembre 2004
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Pace
, lotta al terrorismo ed arbitri in potrona C'e' in giro una certa specie di commentatori che si sentono in dovere un giorno si' e l'altro pure, di fare esami - agli altri - di "lotta al terrorismo". A tale risma di personaggi appartengono i militar-soldati sprofondati nelle comode poltrone dei loro uffici con l'aria condizionata: Feltri, Farina (quello che insultava Baldoni quando era prigioniero dell'Esercito Islamico e non poteva difendersi), Arturo Diaconale (quello che in un allucinante commento ha scritto: o si sta' col governo o si sta' coi terroristi. Per cui gradiremmo sapere da *costui* in quale delle due categorie rientra John Kerry che sicuramente non sta' dalla parte del governo Bush). Tanto per dirne alcuni. Ma ritroviamo anche alcuni personaggi della sinistra: Amato, Veltroni. Ovvio che gli "altri" ai quali si intende fare l'esame giornaliero di "anti-terrorismo" sono i cittadini che militano nei movimenti della pace, coloro che si oppongono alla guerra in generale. I guerrafondai-in-ciabatte si ritengono in dovere di fare esami perche' essi sono fieri sostenitori della teoria della "guerra preventiva" professata dai neoconservatori americani. Che poi questa strategia si sia rivelata perdente e foriera di immense sciagure come sta' accadendo, questo poco importa. Cosi' come a costoro poco importa che sia stata proprio la guerra in Iraq a scoperchiare il vaso di Pandora del terrorismo fondamentalista ed a richiamare le squadre di Al Qaeda in Iraq (che prima della guerra non c' erano). E poi c'e' un aspetto che nasconde una filosofia del tipo: siccome tu sei per la pace e non ti schieri con le forze militari degli Americani e dei loro alleati, allora sei sicuramente dalla parte del terrorismo. Che e' come dire se sei contro la pena di morte sei sicuramente dalla parte dei criminali. Chi segue il sito dell'Osservatorio e i suoi contenuti, sa benissimo, per esempio, che si puo' essere dalla parte della legalita' e dello stato di diritto e CONTRO il crimine senza essere necessariamente schierati per la "forca". E infatti, nessuno si permette di chiedere all' Osservatorio sulla legalita' di dichiarare ogni giorno la sua volonta' di combattere il crimine e l'ingiustizia. Quello che invece appare strano e' che a richiedere gli esami siano alcuni politici della sinistra. Eppure a questi signori dovrebbe essere ormai chiaro che i pacifisti e tutti gli uomini e le donne di buon senso che semplicemente credono nel dialogo o che si spingono fino nelle terre sconvolte dalla guerra per portare avanti progetti di sviluppo e migliorare la salute e l'istruzione di quelle genti disperate, sono i nemici maggiori del terrorismo: gli avversari piu' temuti. Quei volontari della pace in Iraq, in Aghanistan, in Sudan prosciugano l'acqua nella quale i fanatici del terrore nuotano e prosperano. Sono invece i bombardamenti indiscriminati e le ingiustizie la maggiore materia prima per i professionisti del terrore (e per l'industria delle armi che vive sia sul terrorismo che sulla lotta militare al terrorismo e che sponsorizza la dottrina della "guerra preventiva"). *** Ieri e' apparsa sui giornali una notizia a dir poco sconvolgente. Secondo le rivelazioni di una brigatista che si e' decisa a collaborare con la giustizia, le Brigate Rosse avrebbero deciso di assassinare Biagi dopo che il Viminale gli aveva tolto la scorta. Poiche' i soldatini-sprofondati-in poltrona appartengono in genere (ma non sempre) all'area politica che esprime il governo in carica, ci piacerebbe sapere da costoro come dovrebbe essere classificato il comportamento dell'allora ministro degli Interni del governo Berlusconi: complice dei brigatisti rossi? by www.osservatoriosullalegalita.org ___________ I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE
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Terrorismo: non solo islamici e non solo kamikaze palestinesi Dialogo
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