NOTIZIARIO del 7 settembre 2004

 
     

Beslan : i giornali arabi condannano i terroristi e Putin
di Mauro Giannini

I giornali arabi sono stati unanimi nella condanna della sanguinosa strage che ha concluso la crisi degli ostaggi russi e che hanno definito "una carneficina". Inoltre, come la rivista egiziana Rosa di Yussef, hanno fatto rilevare che "le decapitazioni di ostaggi e le uccisioni... uniscono il mondo intero contro Mussulmani ed Arabi".

"C'e' nel mondo arabo e musulmano un'opinione pubblica che approva (la presa di ostaggi civili, ndr) senza argomentare retoricamente cercando di distinguere fra resistenza e terrorismo" ha detto il quotidiano egiziano governativo Al-Ahram. "Solo una minoranza e' interessata dell'immagine che il mondo memorizzera' dell'Islam e dei Musulmani a causa di questi atti".

Ma l'indignazione della stampa pressa araba alla morte di oltre 300 persone, meta' delle quali bambini, ha stimolato alcuni commentatori a criticare anche il governo di Vladimiri Putin sulla questione del conflitto con la Cecenia.

Il quotidiano egiziano, Nahdat Misr, ritiene che "cio' che e' accaduto a Beslan fosse una carneficina nel vero senso della parola", ma la responsabilita' e' da ripartirsi fra forze russe e sequestratori ceceni: "gli uni uccidono in nome del prestigio della Nazione - ha scritto la testata - gli altri invocano l'Islam".

Il presidente degli Stati Uniti "Bush e' andato in Iraq con il pretesto che la gente irachena era ostaggio di Saddam Hussein ma Saddam e' venuto fuori illeso, mentre migliaia d'i civili iracheni sono stati uccisi" commenta ancora il giornale, aggiungendo che "Putin ha deciso liberare il popolo mandandolo nell'aldila'".

Le testate saudite con sede a Londra Al-Awsat e Al-Hayat hanno realizzato una serrata copertura della crisi degli ostaggi in Ossezia del nord, ed hanno rilevato la presenza dei 10 arabi nel commando.

Tuttavia non mancano di rilevare che "Putin sta preparando un sistema di sicurezza nei confronti del terrorismo e l'Europa sta richiedendo una soluzione politica in Cecenia", come ha chiosato Al-Hayat in prima pagina.

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