NOTIZIARIO del 10 luglio 2004

 
     

Terrorismo : la violenza genera violenza
di Carla Amato

Come si possano compiere attentati efferati o attacchi kamikaze, causando decine di vittime innocenti, e' per molti un mistero, al punto da far sospettare che chi compie atti terroristici sia pazzo o comunque mentalmente disturbato.

Il dott. Andrew Silke, psicologo legale a Londra, ritiene invece che i terroristi non siano pazzi, ma che siano spinti ad uccidere dall'aver assistito a violenze direttamente o in televisione.

Intervenendo ieri ad una conferenza di psichiatri al Royal College di Londra, Silke ha spiegato che una ricerca che ha condotto mostra che "la visione che i terroristi siano giovani uomini isolati e vulnerabili con disordini da personalita' paranoidi o borderline e' falsa".

Citando un altro ricercatore - il tedesco dott. Wilfred Rusch, che ha effettuato una ricerca sui membri della banda Baader Meinhof - Silke ha evidenziato che "nessuna di quelle persone era pazza; non c'era' nessuna spiegazione scientifica sul perche' essi si fossero trovati coinvolti nel terrorismo".

Silke ha detto che i reclutatori delle reti terroristiche spesso scelgono giovani che siano stati testimoni di violenze nelle loro comunita' e che possano quindi covare un forte desiderio inconscio di vendetta.

"C'e' una sostanziale evidenza che le persone decidono di aderire ad un gruppo terroristico quando sono coinvolte in una dimostrazione dove la polizia fa un uso eccessivo della forza", ha detto il ricercatore, citando come esempio la domenica di sangue verificatasi nel gennaio 1972 in Irlanda del nord, dove i soldati britannici uccisero 14 persone in una dimostrazione.

Quell'evento - ha spiegato Silke - genero' per reazione, nei sei mesi successivi, ben 500 morti violente, in un incredibile incremento di azioni terroristiche.

Tuttavia lo studioso ha lanciato anche uno strale verso il totem della nostra epoca, la televisione, dicendo che non e' indispensabile sperimentare la violenza di prima mano: in un'era in cui la televisione mostra immagini disgustose ed efferate provenienti da tutto il globo, e' molto piu' facile reclutare militanti: "la TV agisce come un catalizzatore."

"La visione di un padre ed un figlio che scappano da casa immediatamente prima che il ragazzo fosse sparato a morte dai soldati israeliani" - ha detto Silke - "ha innescato un notevole aumento di coinvolgimento nella violenza".

E' noto che anche i miliziani del Centrafrica usano coinvolgere in azioni di violenza i bambini per indurli a divenire a loro volta soldati e commettere ogni sorta di orrori. In quei casi pero' i giovanissimi - contemporaneamente vittime ed autori dei delitti - sostengono la loro ferocia con le droghe e le colle, oltre che con la paura di finire nelle mani dei loro aguzzini.

Nel caso dei giovani terroristi, invece, suggerisce Silke, e' la vendetta la principale motivazione, ed e' la violenza l'unica droga di cui i terroristi sentono bisogno in questi casi.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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