NOTIZIARIO del 29 marzo 2004

 
     

11 settembre: Clarke sereno, Rice nel mirino
di red

L'ex capo dell'antiterrorismo USA Richard Clarke ha reagito in modo inaspettato alla richiesta dei repubblicani di rendere pubblica una sua testimonianza del 2002 per prenderlo in contraddizione sulle testimonianze rese in commissione. Clarke ha chiesto di pubblicizzare tutti i documenti di quegli anni, declassificando in particolare la posta anche e-mail intercorsa fra lui e il consigliere USA alla sicurezza Condoleezza Rice.

La decisione sulla declassificazione sara' discussa dalla commissione d'inchiesta sull'11 settembre. La stessa commissione sta chiedendo di ascoltare la Rice pubblicamente, ritenendo che la gravita' dei fatti oggetto d'inchiesta sia tale da far passare in secondo piano la prerogativa dei membri del governo di testimoniare privatamente in virtu' della separazione dei poteri.

Vari i membri del governo, da Powell a Rumsfeld, dicono che la Rice potrebbe rendere tranquillamente una pubblica testimonianza, ma che questo costituirebbe un precedente, e sono in questo sostenuti dagli avvocati della Casa Bianca.

Apparendo ieri alla trasmissione "60 minuti" Condoleezza Rice ha negato che l'amministrazione Bush abbia messo in secondo piano la lotta al terrorismo prima dell'11 settembre, dicendo di aver chiamato poco dopo il suo insediamento l'ufficio antiterrorismo che aveva gia' operato sotto Clinton, chiedendo quali iniziative di polizia si potessero prendere. Rice ha definito "volgari" le accuse di Clarke.

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