COMUNICATO del 07 febbraio 2005

 
     

Patteggiamenti e giudice elettivo : populismo e rischi
di Rita Guma

Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus intende mettere in guardia dalla tecnica usata con sempre maggiore insistenza da politici della maggioranza riguardo alle questioni della giustizia e della criminalita' organizzata.

La vicenda del tentato rapimento di una bimba a Lecco da parte di due nomadi e delle polemiche seguite alla sentenza, e' solo uno dei tanti episodi che sono stati sfruttati per facili (quanto ingiuste) condanne morali ai magistrati, per populistiche e demagogiche accuse a chi si limita ad applicare la legge e per conseguenti proposte di riforme che sempre piu' toglierebbero autonomia e indipendenza alla magistratura.

Il ministro Calderoli chiede l'intervento di Ciampi, come presidente del CSM e commenta: "Non passa giorno senza che la giustizia offra un pessimo spettacolo di se'", aggiungendo che nella riforma "servono magistrati inquirenti eletti dal popolo".

Ma se i magistrati - che ormai sentenziano con telecamere e mirini puntati addosso - sbagliano, ci sono tutti gli strumenti per procedere, oltre al fatto che in molti casi esistono appelli etc etc. Se essi applicano le leggi esistenti, sono le leggi che vanno adeguate, non e' l'autonomia sancita dalla Costituzione che va ridotta.

Il giudice elettivo - gia' criticato in altri Paesi che lo hanno sperimentato - sarebbe una jattura per l'Italia, che in molte regioni e' pervasa dalla criminalita' della lupara ed in molte da quella della corruzione.

Sappiamo che il Ministro Roberto Calderoli e' aduso a dichiarazioni roboanti e polemiche che hanno come maggior effetto quello di portarlo sui giornali un giorno si' ed l'altro pure, ma il tema del giudice elettivo e' sempre stato nelle corde della Lega, ed il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, e' un leghista, dunque l'insistenza sulla proposta puo' essere pericolosa.

A margine vogliamo sottolineare tre aspetti.

Il primo e' che questo governo ha introdotto il patteggiamento allargato ed ora si critica un patteggiamento.

Il secondo e' che la pena e' stata patteggiata ad esempio da Paolo Berlusconi per vicende legate a Mani Pulite e da molti altri notabili dell'attuale maggioranza, ma in quel caso la cosa e' passata sotto silenzio nella CdL.

Inoltre anche nel caso di un consigliere provinciale lombardo che non fu condannato perche' "stava per prendere" la mazzetta, ma non l'aveva presa - e quindi e' tornato a sedersi tranquillamente fra i banchi consiliari - non abbiamo sentito strepiti di indignazione della Lega. Eppure si trattava anche in quel caso di un "tentativo" di crimine.

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