COMUNICATO del 19 ottobre 2006

 
     

L'Osservatorio sulla legge francese sul genocidio armeno
--

Come per ogni altra questione, crediamo che l'unico limite alla liberta' dell'individuo debba essere la violazione della liberta' di altri.

Nel caso del genocidio degli Armeni chi nega questo fatto storico in Europa non impedisce a chi lo afferma di farlo. Inoltre la tesi censoria si presta ad essere ribaltata, come appunto fa la Turchia vietando di parlare del genocidio Armeno.

Peraltro il divieto potrebbe essere applicato a vicende completamente inventate, il che rischia anche di determinare in alcuni la convizione che non potendo dimostrare il genocidio armeno si vieti di negarlo. Pertanto l'arma vincente non e' il divieto per legge ma la dimostrazione documentale di quanto accaduto, che toglie il terreno sotto i piedi ai negazionisti.

Quanto all'adesione della Turchia, va considerato anche il miglioramento della situazione dei diritti umani per milioni di viventi (le minoranze e le donne turchi) che non puo' essere subordinato ad un fatto - qui meramente formale - come l'ammissione ufficiale della morte violenta di chi ormai non c'e' piu'.

Inoltre non trattandosi solo di un fatto politico, ma culturale, si spera che sia ritenuto importante non che la Turchia ammetta a denti stretti, ma che i Turchi siano convinti. Va percio' considerato che e' piu' facile convincere gli inclusi che gli esclusi e che anche la Germania ha fatto le sue ammissioni sull'Olocausto anni dopo essere entrata nel MEC e quella sugli Herero solo pochi anni fa, quando gia' era nella UE.

Rita Guma
presidente nazionale
Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus

Speciale diritti

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

 

 

Armeni: fu vero genocidio?