COMUNICATO STAMPA del 12 ottobre 2006

 
     

Conflitto d'interessi e radiotelevisione : necessarie leggi serie
di red

In questo momento di proposta e discussione di provvedimenti sul tema del conflitto d'interessi e del riordino del settore radiotelevisivo, l'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus invita il governo a varare una seria legge sul conflitto d'interessi ed una seria legge nel settore delle telecomunicazioni.

E' ovvio che le leggi non devono essere pensate con intento punitivo o con scopo di esclusione delle imprese del leader dell'opposizione, ma devono avere valore generale. Tuttavia - cosi' come non si dovrebbe pensare che non si limiti la velocita' stradale sol perche' il leader dell'opposizione ha una scuderia di auto da corsa e potrebbe sentirsi preso di mira - altrettanto non si puo' evitare di regolamentare il settore radiotelevisivo ponendo dei limiti per il solo fatto che le imprese del capo dell'opposizione possano esserne toccate. Lo stesso discorso vale per il conflitto d'interessi, che deve riguardare chiunque ricopra una carica istituzionale con potere decisionale.

Favorire la concorrenza nel settore dell'informazione ed impedire l'uso strumentale delle cariche istituzionali sono infatti azioni non contro alcuni, ma a favore dell'interesse di tutti i cittadini. Operare in senso contrario - pro domo propria o per inciucio - e' solo nell'interesse di pochi furbi.

L'Italia e' stata segnalata per la sua situazione di anomalia nel settore radiotelevisivo da OSCE, UE, Consiglio d'Europa e ONU, oltre ad aver destato preoccupazione nell'associazione della stampa straniera e in organizzazioni mondiali per la liberta' di stampa tutt'altro che schierate.

La relazione 2005 dell'Antitrust mostrava poi l'inefficacia della legge Frattini (riguardante tutti i ministri e sottosegretari e non il solo capo del governo) in moltissime situazioni di chiaro conflitto d'interessi o rifiuto di trasparenza per cui non sono previsti argini ne' sanzioni.

Peraltro gia' la Corte Costituzionale da un lato ed il garante per la concorrenza e il mercato dall'altro avevano dato chiare indicazioni per risolvere i problemi in materia.

Ci si augura il governo - il quale sembra abbia proposto per la materia 'comunicazioni' un ddl assolutamente inefficace - voglia rispettare tali pronunce e indicazioni per assicurare non solo il rispetto della legge ma soprattutto il rispetto del nostro diritto fondamentale ad una libera informazione ed espressione ed anche a quello della liberta' d'impresa garantito dalla Costituzione e dalle direttive europee.

Rita Guma
presidente nazionale Osservatorio

Speciale libera informazione

Speciale etica e politica

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