NOTIZIARIO del 16 ottobre 2003

 
     

CORRUZIONE
Tra Brindisi,Trapani e Sanremo piccole Tangentopoli crescono. Una legge del gennaio scorso ha istituito l´Alto Commissario per il contrasto della corruzione: ma il regolamento attuativo non c´è. Il livello di "malaffare" in Italia è tornato alto. Di Pietro: "Il sistema funziona ancora". Transparency International: 9 italiani su 10 pensano che la corruzione pesi ancora molto. Sabino Cassese: "Il fenomeno si diffonde in Comuni, province e Regioni: si fa molto sulle sanzioni ex post, poco per la prevenzione"
di GIOVANNA CASADIO, PAOLA COPPOLA

ROMA - Dai grandi business di corrotti e corruttori all´affarismo locale e diffuso. Da Mario Chiesa ai sindaci che "compravendono" di tutto a tutti: la concessione della banchina portuale, l´assegnazione degli incarichi professionali, l´autorizzazione per costruire un nuovo centro sportivo a Brindisi dove il sindaco Giovanni Antonino è indicato come "il grande manovratore"; la falsificazione della delibera sugli asili nido da parte dell´ex primo cittadino di Trapani Antonino Laudicina; il concorso pilotato dell´Accademia della canzone a Sanremo che Giovenale Bottini, secondo i magistrati, avrebbe tollerato; i viaggi privati con soldi pubblici nel Comune a più alta densità di fedeli d´Italia, San Giovanni Rotondo.

Il tasso di corruzione italiana è elevato. Non c´è un barometro a misurarlo, anche se un´indagine di Transparency International - l´associazione che valuta l´onestà in circa 90 paesi nel mondo - è un indicatore efficace se non altro della percezione che i cittadini hanno della corruzione nel loro paese: ebbene in un campione ponderato e rappresentativo di italiani, 9 su 10 ritengono che la corruzione incida nella vita politica del nostro paese: per il 35,4% in modo abbastanza significativo; per il 59,8% in modo molto significativo. Scioccati ancora da Tangentopoli, che undici anni fa mise sotto inchiesta tremila tra politici, imprenditori di spicco, amministratori locali?

"I due terzi sono stati condannati; per un terzo è intervenuta la prescrizione, o sono cambiate le leggi, pochissimi gli scagionati", consulta il suo archivio personale l´ex pm di Mani Pulite, Antonio Di Pietro. Nella sua analisi, corrotti e corruzione si sono "ingegnerizzati". In altre parole, c´è stato un salto di qualità nel camuffamento. "Il malcostume impera anche perché molti reati, basti pensare al falso in bilancio, sono stati depenalizzati dal governo Berlusconi", osserva Di Pietro. Ma dire che il livello di legalità si è abbassato - anche a causa del conflitto d´interessi del premier e delle leggi ad hoc votate dalla sua maggioranza - non è cosa "scientifica", secondo il professor Sabino Cassese. Cassese, giurista, nel 1996 ha presentato l´unico documentato rapporto sulla corruzione in Italia.

Ora l´elemento di novità che si sente di poter sottoscrivere è che "osserviamo un fenomeno nuovo: con il trasferimento di funzioni alla periferia ci sono maggiori casi di corruzioni in Comuni, Province e Regioni". Le amministrazioni locali non hanno abbastanza anticorpi e strumenti anti corruzione. Il leit-motiv di Cassese è: "In Italia contro la corruzione si fa molto sotto il profilo delle sanzioni ex post in sede penale, poco invece sotto il profilo della prevenzione ex ante in sede legislativa e amministrativa".

Una legge approvata dal Parlamento lo scorso 16 gennaio, per esempio, ha istituito l´Alto commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e di altre forme di illecito nella pubblica amministrazione; ma questa figura esiste solo sulla carta. Secondo il comma 3 dell´articolo 1 della legge, dopo sei mesi dall´entrata in vigore del provvedimento, il governo doveva adottare un regolamento su proposta del ministro della Funzione pubblica, per stabilirne composizione e funzioni.

Di dare nome e cognome al commissario anticorruzione per il momento non se ne parla. Questa figura, stando alle disposizioni della legge, dovrebbe lavorare alle dipendenze del presidente del consiglio, a cui ogni sei mesi deve consegnare una relazione. Ha libero accesso alle banche dati della pubblica amministrazione e ai documenti, e si può attivare su richiesta o di propria iniziativa. Se scopre un reato penale o amministrativo poi ha l´obbligo di fare rapporto all´autorità giudiziaria o alla Corte dei conti.

Ma si è già attirato le critiche del centrosinistra. "È un ruolo a metà strada tra Catone il censore e Tex Willer, una figura mai nominata e i cui poteri sono tanto ampi quanto privi di efficacia pratica", osserva Gianclaudio Bressa (Margherita). Per Cassese, se i processi italiani fossero più rapidi e trasparenti, la metà delle occasioni di corruzione cadrebbe. Donatella Della Porta, studiosa dei fenomeni di corruzione, commenta: "La corruzione continua grazie ai capiclan, manager di ospedali o politici locali che siano".

L´Osservatorio sulla legalità diretto da Rita Guma ritiene che c´è una fascia ampia in cui "chi commissiona un lavoro è spesso la stessa persona che vince l´appalto in qualità d´imprenditore".

Conflitto d´interessi diffuso? Affarismo vorace, di certo.

da La Repubblica 14 ottobre 2003

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