22 agosto 2001

 
     

Abusivismo edilizio:
condoni e condanne.

di Rita Guma

Alcuni cittadini ritengono che un piccolo terrazzino in piu', un vano piu' ampio, un muretto in giardino, anche se realizzati fuori dalle regole, non possano nuocere a nessuno. Altri pensano che i piani regolatori siano cervellotici e ingiusti, e salutano con sollievo voci di provvedimenti di sanatoria, ma i piu' attenti osservatori notano collegamenti fra l'abusivismo in grande stile, la criminalita' organizzata, e perfino con masse di voti che si spostano.

"Nessun condono, nessuna sanatoria.
Gli immobili abusivi costruiti in Sicilia dal '94 ad oggi sono molti, ma non troppi da non poter essere abbattuti.

Non ha senso rinunciare ad una prerogativa di legalita' per legittimare gli scempi di un business gestito anche da interessi mafiosi ".
Con queste parole Legambiente ha presentato l'11 settembre 2000 a Palermo il dossier "Cemento di mafia", rivelando i numeri del cemento illegale.
Il vibrato appello si riferiva alle dichiarazioni rilasciate dai vari rappresentanti dell'ARS siciliana (e ripresi di recente dal neopresidente della Sicilia Salvatore Cuffaro) in merito ad una sanatoria da varare velocemente per sanare gli abusi edilizi compiuti in questi ultimi anni nell'isola.
Alla conferenza stampa per la presentazione del rapporto di Legambiente, come ricorda il quotidiano Avvenimenti Iblei, era presente Giuseppe Arnone, responsabile nazionale lotta all'abusivismo edilizio dell'Associazione ambientalista, lo stesso Arnone che oggi scrive al Ministro Castelli in riferimento alla richiesta del senatore Sodano di mandare un'ispezione presso la procura di Agrigento, accusata di indagare "troppo" sull'abusivismo edilizio.

Dal 1994 ad oggi Legambiente ha censito 22 clan di Cosa Nostra che muovono le fila del ciclo del cemento in Sicilia: dalle cave alla produzione di calcestruzzo alle imprese edili, dalle forniture di materiale al controllo degli appalti pubblici, dall'abusivismo alle lottizzazioni".
Un esempio clamoroso, come ricorda ancora Avvenimenti Iblei, e' stato, nel corso del 1999 il sequestro, in provincia di Trapani, di una sterminata sequenza di cave illegali, 13 ettari di litorale compromessi, nella disponibilita' di Matteo Messina Denaro, boss latitante. Sono stati estratti circa 800mila metri cubi di sabbia rivenduta ai prezzi stabiliti dal clan.
L'area era destinata a servizi e verde pubblico.
Avvenimeti Iblei, neppure tanto velatamente, collega l'abusivismo edilizio anche con l'incremento dei voti quando scrive: "La lobbie degli abusivi piu' forte sembra essere diventata quella del trapanese. Guarda caso, la zona in cui vengono eletti sia Nino Croce che altri due big sponsor della sanatoria, il presidente dell'Ars Nicola Cristaldi (che ha in pratica messo il tema all'ordine del giorno dell'agenda politica) e il leader di Rinnovamento, Bartolo Pellegrino (il quale proprio sul tema della sanatoria ha consumato una parte consistente del suo strappo con il centrosinistra).
Una conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che la battaglia della sanatoria si combatte sopra un tappeto di voti."

Ma l'abusivismo non e' solo mafia.
Inizierà a Caltanissetta il 14 novembre il processo per i falsi e la corruzione legati alla realizzazione dello schema acquedottistico dell'Ancipa, una faraonica opera abusiva.
I nomi degli imputati (11) sono da prima pagina, come riporta l'edizione palermitana de La Repubblica del 7 agosto: l'ex ministro repubblicano Aristide Gunnella (imputato di corruzione), l'ex segretario amministrativo della Dc Severino Citaristi (imputato di per finanziamento illecito al partito), l'ex primo presidente della corte d'appello di Palermo, Carmelo Conti (falso e abuso). Sull'Ancipa, già nel 1989, il pretore di Bronte aveva aperto un'inchiesta per lo scempio del torrente Martello. Vincenzo Lodigiani fu condannato e gli fu imposto l'obbligo di ripristinare i luoghi. Legambiente che per prima denunciò combine nella realizzazione dell'opera si era costituita parte civile, così come nel processo di Palermo poi finito a Caltanissetta.
Per ora i miliardi spesi per costruire opere abusive in pieno parco dei Nebrodi sono stati 90.
In un'altro processo per abusivismo in Sicilia, l'ex ministro delle Finanze Visco e' stato condannato al pagamento di una multa di 20 milioni e 10 giorni di arresto (pena sospesa), condanna confermata in Cassazione. L’ex ministro, come riportato da Panorama il 22 giugno scorso, aveva costruito una piccola rimessa abusiva a fianco della sua casa di Pantelleria.

Secondo le stime elaborate dal Cresme per Legambiente nel periodo 1994-1999 (quello successivo al secondo condono edilizio) in Sicilia sono state realizzate 50.987 costruzioni abusive, per un valore di oltre seimila miliardi; il cemento abusivo ha visto nel 1994 l'anno dei record con oltre 15.000 nuove costruzioni abusive; e' l'effetto dell'annuncio del condono che spinge l'industria dell'abusivismo ad intensificare gli sforzi, confidando nell'incapacita' degli organi preposti al controllo di verificare la data effettiva di costruzione del manufatto.

Questi dati, tratti da Avvenimenti Iblei, contrastano con la macroscopica cifra delle 250.000 abitazioni da sanare, dato che si vorrebbe peraltro riferito alla sola edilizia costiera.
Il sospetto e' che si agitino cifre gonfiate al fine di far sembrare troppo lungo e oneroso l'abbattimento, per giustificare artificiosamente provvedimenti di sanatoria.
"Legambiente, scrive ancora Avvenimenti Iblei, avanza tre proposte semplici e risolutive: in primis realizzare un censimento effettivo delle costruzioni abusive realizzate in Sicilia, su scala comunale e provinciale; definire e avviare un Piano straordinario di immediata demolizione degli edifici abusivi costruiti e non occupati, a cominciare da quelli della Valle dei Templi di Agrigento e di Pizzo Sella; infine, anticipare, adattandolo alla realta' siciliana, il disegno di legge gia' presentato dal governo nazionale in materia di lotta all'abusivismo edilizio, per affrontare efficacemente anche il fenomeno, peraltro ormai marginale, del cosiddetto abusivismo di necessita'".

Qualcuno sembra aver ascoltato almeno in parte i suggerimenti perche' a settembre, come scrive oggi il Giornale di Sicilia, sono attese a Licata le ruspe she dovrebbero abbattere ottanta case abusive, in prevalenza lungo la costa. Gli abitanti hanno fatto richiesta di una proroga, sperando nel varo della sanatoria.
Probabilmente non hanno letto le dichiarazioni riprese da Avvenimenti Iblei nella conferenza stampa di cui sopra, e che dovrebbero far riflettere: "La sciagura di Soverato - afferma Enrico Fontana, responsabile nazionale dell'Osservatorio Ambiente e Legalita' di Legambiente- conferma in maniera impietosa che l'aggressione criminale al territorio e' spesso causa di tragedie."
"Il ciclo del cemento selvaggio - a detta di Beppe Messina, segretario di Legambiente Sicilia- che va dalle cave illegali alle case abusive, alimenta da tempo le casse di Cosa Nostra. La strategia mafiosa e' quella di occupare tutti i nodi della filiera edilizia. "
Il verde Bonelli intanto chiede che le ruspe intervengano nei comuni del Lazio, non solo in Sicilia.
In un comunicato di gennaio 2001 egli sottolinea che l'unica isola felice del Lazio dove le demolizioni vengono eseguite e' il comune di Roma, mentre sulle dune di Sabaudia e del Circeo, come a Fregene, vi sono ville abusive spesso costruite sui terreni demaniali e abitate dai Vip.

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