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23 settembre 2025
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Difendere la democrazia: non abbiamo dimenticato come si fa
di Elisa Fontana

Alti sono stati i lai di alcuni quotidiani, che ospitano in genere le imperdibili letterine di Giorgina nostra, sui disagi provocati dallo sciopero di lunedì a chi, magari doveva prendere un treno o aveva un appuntamento. Siamo arrivati al punto di intervistare un signore di 88 anni che, impavido ha dichiarato “Anche io ai miei tempi scioperavo, ma gli anziani li rispettavamo”.

Anche io ai miei tempi scioperavo e non ricordo davvero atteggiamenti irrispettosi nei confronti degli anziani, ma non capisco cosa intendesse l’intrepido ottuagenario. Voleva forse che si fermassero i cortei per approntare sedie per gli anziani?

Capiamoci, io non ce l’ho con questo signore che ha manifestato il suo legittimo disappunto perché magari gli è saltato un appuntamento o non ha potuto prendere un treno. Io ce l’ho con certa stampa, non so se più prona o servile, che di fronte a 80 piazze stracolme in tutta Italia ci serve il raccontino dell’anziano di 88 anni.

Bisognerebbe ricordare a questi leoni della carta stampata che da che mondo è mondo lo sciopero serve esattamente a quello: a creare disagi, a mettere una pietruzza nell’oliato tran tran giornaliero, a far felice il ministro Salvini, perché se i treni non partono non possono arrivare in ritardo. E se la parola d’ordine è “blocchiamo tutto”, quello dobbiamo aspettarci, non so se è difficile da capire.

E questa narrazione da “che tempi signora mia, non si rispettano nemmeno gli anziani!” in un Paese normale farebbe sbellicare dalle risate, ma noi non siamo un Paese normale e ci permettiamo di stampare simili sciocchezze, utili a confermare la moderazione, l’equilibrio, il giusto mezzo che sta così bene con tutto, sempre, in ogni stagione. Dobbiamo esportare il modello, come si fa con tanti prodotti del made in Italy, soprattutto con quei primitivi dei cugini francesi che quando decidono di scendere in piazza bloccano tutto quello che vi può venire in mente. Senza nessun rispetto per gli anziani. Perché hanno ancora questa balzana idea che gli scioperi si fanno proprio per creare disagi, questi arretrati cavernicoli.

Ma parlando seriamente, l’immagine delle piazze piene in tutta Italia deve aver destabilizzato più di qualcuno, sia nella politica, sia nell’informazione, sia in altri campi, perché non se l’aspettavano. E gli applausi al corteo da parte degli automobilisti bloccati dallo sciopero a Roma devono aver fatto suonare l’allarme. Perché in tutta Italia si manifestava pacificamente, famiglie con bambini al seguito, giovani, pensionati, lavoratori ed erano tanti, troppi davvero. Meno male che poi sono apparsi provvidenzialmente i distruttori di vetrine e gli spargitori di violenza che da più di una settimana venivano evocati senza che nessuno capisse dove fosse tutta questa violenza.

Ai miei tempi, parliamo del Mesozoico, quando c’erano manifestazioni o scioperi per primo partiva il servizio d’ordine del PCI che “circondava” il corteo, perché sicura come la morte, si materializzavano i violenti che cominciavano a sprangare, sfondare vetrine, lanciare molotov ed altre amenità del genere, poi alcuni di loro, finita l’esibizione, magari rientravano in caserma.

Ma l’esibizione permetteva il giorno dopo a tutti i moderatissimi di gridare alla violenza e alla brutalità della sinistra. Imparata la lezione, il servizio d’ordine non faceva più passare uno spillo, ma quel servizio d’ordine oggi non esiste più, mentre i “violenti” opportunamente mascherati hanno accompagnato tutte le nostre stagioni politiche, qualcuno ricorda Genova per caso?, perché un evergreen è per sempre. Ma questo, ovviamente, accadeva ai miei tempi, tempi perduti nelle brume della politica spettacolo e dell’uomo solo al comando.

Oggi per fortuna godiamo di tempi splendidi e di politici meravigliosi che di fronte ad un popolo in piazza vede solo le vetrine rotte di Milano e propone di chiedere una cauzione a chi in futuro vorrà manifestare, incurante di ogni senso di ridicolo e di responsabilità. Ma nel passato, sempre nel Mesozoico, abbiamo saputo tenere dritta la barra e difendere la democrazia.

Non abbiamo dimenticato come si fa.

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