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Tajani, non è guerra ma genocidio
di Cristina Siqueira
“Non c’è giuridicamente ‘genocidio’, che significa decisione preordinata di sterminare un popolo, quello è il genocidio. Si stanno facendo delle cose inaccettabili. Sono cose inaccettabili. Genocidio è quello che aveva pianificato Hitler contro gli ebrei, cioè ha deciso di sterminarli. Qui c’è una guerra in corso e si sta colpendo, secondo me oltre ogni limite, la popolazione civile che non ha nulla a che fare con Hamas.”
– Ministro Antonio Tajani
Questa sterile negazione della realtà è un atto di cinismo insopportabile. Le stragi di civili innocenti non hanno bisogno di “piani preordinati” scritti nero su bianco per essere riconosciute come genocidio.
Sono crimini di guerra, pulizia etnica, massacri sistematici. Definirli “inaccettabili” senza nominarli è nascondere responsabilità e complicità.
Ridurre ogni genocidio a un modello storico rigido è pericoloso e ipocrita. La storia è piena di genocidi e crimini contro l’umanità che non sono stati pianificati con la stessa documentazione, ma sono altrettanto terribili e reali.
Non si tratta semplicemente di una “guerra”: è un massacro che colpisce indiscriminatamente civili innocenti, cancellando vite e territori.
È colpevole banalizzazione parlare di “oltre ogni limite” senza prendere posizione netta contro queste violenze.
Si impartiscono lezioni di arrosto a chi è tutto fumo.
Ogni riferimento a ministri realmente esistenti è del tutto intenzionale.
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