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28 luglio 2025
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Nave Handala: 14 attivisti restano in Israele
di Viola Fiore

Antonio Mazzeo è rientrato in Italia mentre Antonio La Piccirella non ha accettato di firmare l'ordine di deportazione e resta nel carcere israeliano, in sciopero della fame come gli altri dell'equipaggio per solidarietà con gli abitanti di Gaza affamati da Israele e per protestare contro la detenzione illegale cui vengono sottoposti.

L'arresto di Tony - come quello degli altri volontari - è illegale perché avvenuto in acque internazionali e non territoriali israeliane.

Oggi La Piccirella è comparso davanti al Tribunale israeliano per la Valutazione della Detenzione insieme agli altri attivisti della Handala che hanno rifiutato il rimpatrio, ribadendo che si trattava di una missione umanitaria, motivata dalla necessità di agire contro l’assedio illegale imposto da Israele e contro il genocidio della popolazione palestinese di Gaza.

Il gruppo di assistenza legale Adalah ha ribadito davanti al tribunale che il protrarsi della detenzione di civili catturati illegalmente in acque internazionali, mentre tentavano di rompere il blocco di Gaza per consegnare aiuti umanitari, rappresenta una palese violazione del diritto internazionale.

Secondo la legislazione israeliana, il tribunale non ha facoltà di esprimersi sull’espulsione in sé, che è data comunque per scontata. Può solamente, a proprio giudizio, comminare un eventuale prolungamento del periodo di detenzione - a scopo punitivo - prima dell’espulsione stessa.

Infatti in serata la Corte ha confermato la propria decisione di comminare la prosecuzione della detenzione per tutti i 14 volontari che si sono rifiutati di acconsentire alla procedura di espulsione immediata.

Gli attivisti resteranno in custodia in carcere fino alla procedura esecutiva di espulsione ed estradizione.

Nel colloquio con gli avvocati, Christian Smallsm cittadino USA, ha denunciato le gravi violenze fisiche subite durante gli interrogatori da parte della polizia israeliana.

Diversi volontari hanno denunciato di essere stati sottoposti, nella giornata di ieri, a forti pressioni e vere e proprie minacce da parte delle autorità israeliane, affinché rinunciassero al diritto di consultare un avvocato.

Contemporaneamente veniva impedito al team legale Adalah di incontrarli.

Diverse attiviste hanno riferito che, oltre agli abusi fisici e psicologici subiti durante gli interrogatori, hanno incontrato condizioni detentive deplorevoli, tra cui una assoluta assenza di aperture di ventilazione atte a mitigare l'alta temperatura, nonché la mancanza di forniture sanitarie basilari per le donne.

Intanto Antonio Mazzeo è appena atterrato a Fiumicino.

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