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Università telematiche: atto secondo di
Elisa Fontana *
Il ridicolo ci seppellirà, non c’è scampo.
Il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, intervenendo al convegno ‘Industria e Università, insieme per l’innovazione’, organizzato da Confindustria e dalla Conferenza dei Rettori delle università italiane, ha lanciato una solenne intemerata contro le università telematiche, mettendone in discussione innanzitutto la qualità, per la sperequazione fra alunni e docenti: uno a 300 nelle università telematiche, rispetto ad un docente ogni 30 alunni nelle università pubbliche o non statali, con una cura quasi sartoriale dello studente. E forse qui Orsini pensava soprattutto alla LUISS, università non statale della Confindustria, ma lungi da noi ogni malizia.
Il discorso di Orsini ha avuto l’immediato plauso della CGIL che sottolinea come considerare il titolo di studio come pura merce come fatto fin qui, porta solo a delle storture inaccettabili. La CGIL ha sottolineato che il governo Meloni e la ministra Bernini hanno accompagnato compiaciuti questa deriva, rinunciando del tutto alle prerogative ministeriali di controllo e vigilanza su questi atenei, come recenti scandali hanno certificato nelle aule di tribunali. Per cui, conclude il sindacato, grazie anche alla sollecitazione di Orsini e della Confindustria, pare arrivato il momento di prendere atto del fallimento di queste politiche.
A me, invece, sembrerebbe arrivato il momento che qualcuno di buona volontà faccia sapere ad Orsini che Confindustria, attraverso il suo giornale Il Sole 24 ore, partecipa alla joint venture con il Gruppo Multiversity. E chi fa parte del gruppo Multiversity? Pegaso, Mercatorum e S.Raffaele Roma, cioè un gruppo che racchiude le principali università telematiche italiane.
Quelle stesse che Orsini con la mano destra vuole combattere a spada tratta, mentre con la mano sinistra da questa joint venture fa nascere Sole 24 ore Formazione, scuola di formazione manageriale e imprenditoriale.
Ecco, io non so se è il caldo afoso che picchia inesorabile, i troppi impegni istituzionali, l’allineamento di Giove con Saturno o che altro, ma credo che a questo punto nessuno possa negare che siamo ormai un Paese in preda ad un continuo, irreversibile, ridicolo e pernicioso corto circuito.
* Coordinatrice della Commissione Politica e Questione morale dell'Osservatorio
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