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Bias cognitivi, molestie sul lavoro e ciclo della violenza
di
ML Villani e FP Esposito *
I bias cognitivi sono dei processi mentali automatici che influenzano il modo in cui percepiamo, valutiamo e prendiamo decisioni. Nei contesti lavorativi, possono giocare un ruolo significativo nel favorire o perpetuare le molestie sul luogo di lavoro.
Stereotipi di genere: Questo bias porta le persone a fare delle generalizzazioni sugli individui in base al loro genere. Ad esempio, l'idea che le donne siano meno competenti degli uomini in determinati ruoli potrebbe portare a comportamenti discriminatori o a sottovalutare le accuse di molestie. Ma può verificarsi anche quando si attribuisce a un genere la possibilità di svolgere solo alcune tipologie di lavori e non altri (alle donne le pulizie ad esempio).
Attribuzione di colpa della vittima: Questo bias porta le persone a colpevolizzare le vittime di molestie, facendo assumere loro la responsabilità per ciò che è accaduto. Ciò può portare a minimizzare o ignorare le denunce di molestie sul luogo di lavoro. Questo fenomeno prende anche il nome di “vittimizzazione secondaria”: si verifica quando una persona che ha subito una violenza - che possiamo definire «primaria» - rivive il trauma o subisce ulteriori violenze/giudizi/colpevolizzazioni da parte di altri soggetti diversi dall'autore della violenza primaria.
Effetto testimone: ciò si verifica quando le persone tendono a minimizzare o ignorare il comportamento molesto se vedono che gli altri lo fanno. Se altri nel luogo di lavoro ignorano o minimizzano le molestie, altri potrebbero sentirsi incoraggiati a fare lo stesso. È inoltre collegato al cosiddetto “Effetto spettatore”, studiato scientificamente già negli anni ’60: quando una persona è in compagnia di altre tende a intervenire di meno in situazioni critiche o di pericolo per altri, rispetto a quando è da sola.
Fu studiato infatti da Darley e Latanè che il 70% delle persone tende a intervenire quando è da sola, mentre in presenza di altri la percentuale diminuisce drasticamente. Perché succede? Perché quando percepiamo la presenza di altre persone tendiamo a pensare che “qualcuno” interverrà ma di solito non ci includiamo in quel qualcuno. Se questo ragionamento è seguito da tutto il gruppo, nessuno interverrà.
Conformità sociale: è il bias che porta le persone a conformarsi alle norme sociali o alle aspettative degli altri, anche se ciò va contro le loro convinzioni personali. Se una cultura aziendale tollera o addirittura incoraggia comportamenti inappropriati, le persone potrebbero conformarsi a tali norme anziché opporvisi. È inoltre chiamato “Effetto carrozzone”: facciamo quello che gli altri fanno o si aspettano (ed è spesso collegato di conseguenza anche all’Effetto Rosenthal) anche se i comportamenti incoraggiati non dovessero del tutto collimare con i nostri valori personali.
Selettività della memoria: Questo bias influisce sul modo in cui ricordiamo gli eventi passati, enfatizzando le informazioni che confermano le nostre convinzioni preesistenti e ignorando quelle che le contraddicono. Le persone coinvolte in molestie potrebbero ricordare gli eventi in modo distorto per giustificare o minimizzare il loro comportamento.
Conoscere e Riconoscere l'influenza dei bias cognitivi è fondamentale per affrontare il problema delle molestie sul luogo di lavoro in modo efficace, promuovendo una cultura aziendale rispettosa e inclusiva e adottando politiche e procedure che affrontino direttamente questo tipo di comportamenti. Non si può lasciare questo processo all’iniziativa dei singoli, dev’essere un processo continuo promosso dalla stessa organizzazione e sfruttando in bene gli stessi bias legati all’aspettativa positiva e alla conformità.
L'Equity di Genere: Promuovere l'Uguaglianza e la Giustizia attraverso la Sensibilizzazione sul Ciclo della Violenza
L'equity di genere è un concetto cruciale che mira a garantire l'uguaglianza di opportunità e trattamento tra uomini e donne in tutti gli aspetti della vita sociale, economica e politica. Questo principio si basa sull'idea che le differenze di genere non dovrebbero determinare disparità di trattamento o accesso a risorse e opportunità.
Importanza dell'Equity di Genere
Promuovere l'equity di genere è essenziale per creare una società più giusta, inclusiva e sostenibile. L'eliminazione delle disuguaglianze di genere porta a numerosi benefici, tra cui:
Sviluppo Sociale ed Economico: L'uguaglianza di genere favorisce la crescita economica e sociale, riducendo la povertà e promuovendo lo sviluppo sostenibile.
Salute e Benessere: Garantire l'equità di genere nel settore sanitario e sociale migliora la salute e il benessere di tutta la popolazione.
Partecipazione Politica: L'equity di genere favorisce una maggiore partecipazione delle donne nella vita politica e decisionale, portando a una rappresentanza più equa e inclusiva.
* Maria Laura Villani – Psicologa e Francesco Paolo Esposito - Criminologo forense, sono componenti del Comitato Tecnico-Giuridico dell'Osservatorio
Seconda parte
Dossier diritti
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