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30 marzo 2023
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Genocidio dei nativi in Canada: a ciascuno le sue responsabilità
di Rita Newton

Dopo la dichiarazione del Vaticano sulla dottrina della scoperta, che fu usata per fondare i crimini agghiaccianti dei colonialisti ai danni dei popoli indigeni, e dopo la soddisfazione espressa da qualche membro del governo canadese, è importante sottolineare le responsabilità dei vari attori che hanno perpetrato questi abusi indicibili.

Il premier canadese Justin Trudeau chiese a Papa Francesco di andare in Canada a chiedere scusa per i bambini trovati sepolti nelle ex scuole cattoliche in cui i minori erano relegati. Così molte persone che non ne sapevano niente, in Italia, hanno scoperto questa brutta pagina di storia, dando letture molto parziali e spesso dettate da anticlericalismo.

Ma la storia è storia, e non se ne possono tralasciare parti importanti - che spiegano le cause dei fenomeni - e le relative responsabilità.

In realtà fu lo stato canadese a strappare i bambini alle famiglie per una sorta di pulizia etnica, non i preti cui i poverini furono affidati. I preti cristiani sono stati i torturatori materiali e a volte violentatori, ma fu di fatto lo stato canadese a dare loro pieni poteri sulle vite dei ragazzini nelle cosiddette scuole residenziali che furono gestite a partire dal 1800 prima dalla Chiesa e poi dallo stato.

Lo scopo - indicato persino con leggi ad hoc - era cancellare la cultura aborigena come i colonizzatori e i loro discendenti hanno spesso fatto o cercato di fare nei paesi oggetto di conquista. E nel contempo fornire ai nuovi coloni provenienti dagli Stati Uniti le terre sottratte agli indigeni.

Dopo anni di richieste da parte dei sopravvissuti e di inchieste, le scuse di Stato arrivarono nel 2008 da parte dell'allora primo ministro Stephen Harper a seguito dell'istituzione di una Commissione per la Verità e la Riconciliazione che ebbe il compito di esaminare tutti i singoli casi.

Il governo canadese ammise finalmente le proprie responsabilità decidendo di stanziare quasi due miliardi di dollari come compenso per gli aborigeni. Solo nella prima fase più di 92000 nativi chiesero il risarcimento.

Tra le figure più attive nel denunciare l'olocausto canadese il reverendo Kevin Annett, della Chiesa Unita del Canada, scrittore e autore del documentario «Nascosto dalla Storia», dove denunciava come oltre il 95% dei 2 milioni di indiani nativi che vivevano sulla West Coast canadese furono uccisi, mentre altri 10 milioni morirono per le condizioni di vita estreme a cui erano stati costretti. Dallo Stato canadese, ovviamente, non da una Chiesa. Per questo Annett fu nominato segretario della "Commissione per la verità sul genocidio del Canada".

Quindi la Chiesa ha le sue responsabilità in quanto complice e autrice di una dottrina che non ha precisato o revocato mentre veniva usata per giustificare predazioni e sopraffazioni, ma la denuncia e la battaglia sono state portate avanti da un altro religioso e la responsabilità della sistematica cancellazione - con rapimenti, torture, sterilizzazione, uccisioni e internamenti dei bambini, oltre che delle condizioni di stenti in cui vennero tenuti gli adulti - è dello Stato del Canada.

La richiesta di Trudeau è fuorviante per chi non conosce tutta la storia, ma la responsabilità di studiare la storia è anche nostra, e si capisce che non fu una deriva clericale, ma un piano di pulizia razziale voluto dal governo, cosa molto più grave, pervasiva e pericolosa.

Alla fine la responsabilità non è solo di una Chiesa - che chi non crede può ritenere avulsa da sé - ma delle nostre "civiltà" e della pretesa degli uomini bianchi di essere superiori ai nativi ovunque siano andati e di poter predare le loro proprietà. E' nostra.


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