Rapita
e riportata in Turchia non si è arresa alla violenza
di
Doriana Goracci*
Notiziola di cronaca, dalla Turchia: "I genitori turchi di
una 18enne, nata in Sicilia, hanno fatto sequestrare da familiari
la figlia per costringerla a vivere in Turchia, non approvando
il suo stile di vita 'troppo occidentale'".
"Le dichiarazioni rese dalla ragazza, una volta rientrata,
hanno inchiodato i genitori e altri parenti. Infatti, gli
investigatori hanno appreso che alla giovane, giunta a Serinhisar,
dopo essere stata drogata, mediante la somministrazione di
farmaci inseriti a sua insaputa nella cena offertale, sarebbero
stati sottratti i documenti e la sim card del suo telefonino
e che ogni suo tentativo di ribellione sarebbe stato stroncato
dalle percosse e da una vigilanza continua dei suoi parenti
aguzzini. I provvedimentii a carico di Birtol Durtuc, 40 anni,
e Yasemin Durucan, 36 anni, sono stati eseguiti dagli agenti
della Squadra mobile di Siracusa. La 18enne è rientrata a
Siracusa".
Dobbiamo
tornare ad Atatürk? Durante il suo governo vennero adottate
anche norme sull'introduzione dell'abbigliamento europeo e
avviate campagne contro il velo femminile e l'onomastica tradizionale,
nel 1934 l'uso del cognome fu reso obbligatorio e l'assemblea
nazionale assegnò a Mustafa Kemal quello di Atatürk, padre
dei turchi,venne riconosciuto il diritto di voto alle donne
e furono introdotti codici di ispirazione europea per il diritto
civile, penale e commerciale...
Forse
questa famiglia turca non conosce María María Acha-Kutscher,
artista di origine peruviana che vive e lavora a Madrid. Nel
suo progetto Indignadas - Indignate - l'artista ha realizzato
alcune illustrazioni che ritraggono le protagoniste femminili
di diverse proteste, dal 2011 a oggi, in tutto il mondo: anche
in Turchia.
E
se le donne non hanno voce, siamo noi che dobbiamo dargliela.
Aiutaci ad aiutare donne e bimbe vittime di stupri di guerra
e altre atrocità!
* Responsabile della Commissione Voci dalla Rete dell'Osservatorio
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