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02 ottobre 2015
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Rapita e riportata in Turchia non si è arresa alla violenza
di Doriana Goracci*

Notiziola di cronaca, dalla Turchia: "I genitori turchi di una 18enne, nata in Sicilia, hanno fatto sequestrare da familiari la figlia per costringerla a vivere in Turchia, non approvando il suo stile di vita 'troppo occidentale'".

"Le dichiarazioni rese dalla ragazza, una volta rientrata, hanno inchiodato i genitori e altri parenti. Infatti, gli investigatori hanno appreso che alla giovane, giunta a Serinhisar, dopo essere stata drogata, mediante la somministrazione di farmaci inseriti a sua insaputa nella cena offertale, sarebbero stati sottratti i documenti e la sim card del suo telefonino e che ogni suo tentativo di ribellione sarebbe stato stroncato dalle percosse e da una vigilanza continua dei suoi parenti aguzzini. I provvedimentii a carico di Birtol Durtuc, 40 anni, e Yasemin Durucan, 36 anni, sono stati eseguiti dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa. La 18enne è rientrata a Siracusa".

Dobbiamo tornare ad Atatürk? Durante il suo governo vennero adottate anche norme sull'introduzione dell'abbigliamento europeo e avviate campagne contro il velo femminile e l'onomastica tradizionale, nel 1934 l'uso del cognome fu reso obbligatorio e l'assemblea nazionale assegnò a Mustafa Kemal quello di Atatürk, padre dei turchi,venne riconosciuto il diritto di voto alle donne e furono introdotti codici di ispirazione europea per il diritto civile, penale e commerciale...

Forse questa famiglia turca non conosce María María Acha-Kutscher, artista di origine peruviana che vive e lavora a Madrid. Nel suo progetto Indignadas - Indignate - l'artista ha realizzato alcune illustrazioni che ritraggono le protagoniste femminili di diverse proteste, dal 2011 a oggi, in tutto il mondo: anche in Turchia.

E se le donne non hanno voce, siamo noi che dobbiamo dargliela.


Aiutaci ad aiutare donne e bimbe vittime di stupri di guerra e altre atrocità!


* Responsabile della Commissione Voci dalla Rete dell'Osservatorio


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