Internet
: UE firma l'ACTA e il relatore europeo si dimette
di
Gabriella Mira Marq*
Il
relatore del parlamento europeo sull'ACTA (Anti-Counterfeiting
Trade Agreement, accordo commerciale anticontraffazione) si
è dimesso in segno di protesta dopo che 22 Stati dell'Unione
hanno sottoscritto in Giappone il contestato trattato contro
la pirateria informatica e il commercio di materiale contraffatto.
L'accordo è stato firmato anche dalla Commissione Europea
a nome dell'UE.
Il
relatore Kader Arif (Francia) ha definito la vicenda dell'ACTA
"Una mascherata alla quale non intendo partecipare"
ed ha dichiarato egli intende denunciare il modo con il quale
si è pervenuti alla redazione dell'accordo: "nessuna consultazione
con la società civile, assenza di trasparenza dopo l'inizio
dei negoziati (iniziati due anni dopo che Wikileaks pubblicasse
la prima notizia sulle discussioni in atto, ndr), ripetuti
rimandi della sottoscrizione del testo senza alcuna spiegazione,
messa da parte delle raccomandazioni del parlamento europeo
fornite in varie risoluzioni della nostra assemblea".
Arif
denuncia anche che "l'accordo ACTA pone dei problemi,
a causa del suo impatto sulle libertà civili, delle
responsabilità che fa pesare sui fornitori d'accesso
a Internet, delle conseguenze sulla fabbricazione dei farmaci
generici o della poca protezione che offre alle nostre indicazioni
geografiche". "Questo accordo può avere delle
conseguenze maggiori sulla vita dei nostri cittadini - ha
concluso Arif - e per questo si fa di tutto perché
il parlamento europeo (l'unico organismo elettivo della UE,
ndr) non abbia voce in capitolo".
L'accordo - che non ha valore legale, ma per ora solo quello
di una dichiarazione d'intenti - in aggiunta alle misure su
Internet - fra cui la fornitura dei dati da parte degli internet
service provider - riguarda anche il commercio di articoli
contraffatti. Al
di fuori della UE, il trattato è stato sottoscritto fra gli
altri stati anche da Stati Uniti, Australia, Canada e Giappone.
Darrell
Issa, senatore statunitense già critico riguardo alla legge
americana SOPA (Stop Online Piracy Act) ha dichiarato pubblicamente
che l'ACTA è molto più pericoloso del SOPA stesso. Egli ha
evidenziato che, non essendo stato votato dal Congresso, l'accordo
non cambia le leggi esistenti, "Ma una volta implementato,
si creerà un nuovo sistema di applicazione che in pratica
legherà le mani del Congresso (qualora cercasse di) annullarlo".
Condanna
dell'ACTA è stata espressa anche da diversi eurodeputati,
sia considerando le modalità con cui è stato raggiunto l'accordo,
sia tenendo conto che in parlamento UE era stata presentata
un'altra proposta che tutelava i diritti di tutti.
L'europarlamentare Marietje Shaake (Olanda) - che nel novembre
scorso ha spiegato la sua posizione su questi temi alla conferenza
internazionale indetta dall'Osservatorio sulla legalità e
sui diritti a Milano - ha invitato i cittadini europei a fare
pressione sui parlamentari europei della propria nazione,
alcuni dei quali saranno chiamati a discutere dell'ACTA nella
Commissione per il commercio internazionale il 29 febbraio
o il primo marzo.
L'europarlamento
dirà l'ultima parola sulla questione prevedibilmente nella
sessione plenaria della seconda settimana di giugno.
*
si ringrazia Michelangelo Pisano
Anonyomus:
la protesta della rete fra libertà e diritti (d'autore)
Internet:
Corte UE vieta imposizione sistemi di filtraggio preventivo
Internet fra libertà e diritti
Dossier
Europa
|