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28 gennaio 2012
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Internet : UE firma l'ACTA e il relatore europeo si dimette
di Gabriella Mira Marq*

Il relatore del parlamento europeo sull'ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement, accordo commerciale anticontraffazione) si è dimesso in segno di protesta dopo che 22 Stati dell'Unione hanno sottoscritto in Giappone il contestato trattato contro la pirateria informatica e il commercio di materiale contraffatto. L'accordo è stato firmato anche dalla Commissione Europea a nome dell'UE.

Il relatore Kader Arif (Francia) ha definito la vicenda dell'ACTA "Una mascherata alla quale non intendo partecipare" ed ha dichiarato egli intende denunciare il modo con il quale si è pervenuti alla redazione dell'accordo: "nessuna consultazione con la società civile, assenza di trasparenza dopo l'inizio dei negoziati (iniziati due anni dopo che Wikileaks pubblicasse la prima notizia sulle discussioni in atto, ndr), ripetuti rimandi della sottoscrizione del testo senza alcuna spiegazione, messa da parte delle raccomandazioni del parlamento europeo fornite in varie risoluzioni della nostra assemblea".

Arif denuncia anche che "l'accordo ACTA pone dei problemi, a causa del suo impatto sulle libertà civili, delle responsabilità che fa pesare sui fornitori d'accesso a Internet, delle conseguenze sulla fabbricazione dei farmaci generici o della poca protezione che offre alle nostre indicazioni geografiche". "Questo accordo può avere delle conseguenze maggiori sulla vita dei nostri cittadini - ha concluso Arif - e per questo si fa di tutto perché il parlamento europeo (l'unico organismo elettivo della UE, ndr) non abbia voce in capitolo".

L'accordo - che non ha valore legale, ma per ora solo quello di una dichiarazione d'intenti - in aggiunta alle misure su Internet - fra cui la fornitura dei dati da parte degli internet service provider - riguarda anche il commercio di articoli contraffatti. Al di fuori della UE, il trattato è stato sottoscritto fra gli altri stati anche da Stati Uniti, Australia, Canada e Giappone.

Darrell Issa, senatore statunitense già critico riguardo alla legge americana SOPA (Stop Online Piracy Act) ha dichiarato pubblicamente che l'ACTA è molto più pericoloso del SOPA stesso. Egli ha evidenziato che, non essendo stato votato dal Congresso, l'accordo non cambia le leggi esistenti, "Ma una volta implementato, si creerà un nuovo sistema di applicazione che in pratica legherà le mani del Congresso (qualora cercasse di) annullarlo".

Condanna dell'ACTA è stata espressa anche da diversi eurodeputati, sia considerando le modalità con cui è stato raggiunto l'accordo, sia tenendo conto che in parlamento UE era stata presentata un'altra proposta che tutelava i diritti di tutti.

L'europarlamentare Marietje Shaake (Olanda) - che nel novembre scorso ha spiegato la sua posizione su questi temi alla conferenza internazionale indetta dall'Osservatorio sulla legalità e sui diritti a Milano - ha invitato i cittadini europei a fare pressione sui parlamentari europei della propria nazione, alcuni dei quali saranno chiamati a discutere dell'ACTA nella Commissione per il commercio internazionale il 29 febbraio o il primo marzo.

L'europarlamento dirà l'ultima parola sulla questione prevedibilmente nella sessione plenaria della seconda settimana di giugno.

* si ringrazia Michelangelo Pisano


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