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Mediazione : dopo decisione TAR Lazio , "processo"
a Napoli
di
Mauro W. Giannini
Si terrà oggi a Napoli un originale "Processo al mediatore",
che segue la sentenza con cui il TAR del Lazio ha rimesso
alla Consulta alcuni aspetti di rilevanza costituzionale della
nuova legge sulla mediazione civile e commerciale.
Il 12 aprile scorso il TAR del Lazio ha dichiarato rilevante
e non manifestamente infondata la questione di legittimità
costituzionale di alcune norme del decreto legislativo con
la quale si è attuata la delega prevista dalla legge n.69
del 2009 relativamente alla mediazione mediante conciliazione.
In particolare, il Tar ha ritenuto non manifestamente infondate
le questioni di legittimità relative all’obbligatorietà del
tentativo di conciliazione, la sua configurazione come condizione
di procedibilità e la previsione di requisiti di “serietà
ed efficienza”, e non anche di professionalità e competenza
che debbono possedere gli organismi di conciliazione.
"E’ una decisione di notevole importanza, che conferma i dubbi
da noi sollevati", aveva commentato il presidente del Consiglio
nazionale Forense Guido Alpa, ricordando che "com'è noto,
il Cnf ha sempre espresso riserve non sulla mediazione in
quanto tale, ma sul modello di mediazione scelto dal legislatore
delegato". Il consigliere segretario del Cnf Andrea Mascherin,
intervenuto alla manifestazione dell’avvocatura al teatro
Adriano di Roma del 14 aprile, ha invitato ad opporsi a questa
mediazione con i mezzi giudiziari a disposizione ed evitando
l'astensione. Ha chiesto nel contempo a governo e parlamento
di modificare le norme in un confronto serrato con l’avvocatura.
L'astensione
era stata indetta invece dall'OUA, Organismo Unitario dell'Avvocatura,
con l'adesione dell'Aiga (Associazione giovani avvocati italiani)
e la dissociazione dell'UCPI. Proprio Maurizio de Tilla, presidente
dell'OUA, sarà, insieme a Salvatore Maria Sergio, rappresentante
dell'accusa all'evento realizzato con l'originale formula
del processo, che si terrà alle 15.30 nell'antisala dei Baroni
del Maschio Angioino di Napoli, mentre la difesa sarà rappresentata
da Mario Quinto e Francesco Sbordone.
Il
presidente del "tribunale" sarà l'avvocato generale della
Procura generale della Corte di Cassazione Raffaele Ceniccola,
mentre la giuria sarà costituita da un gruppo di rappresentanti
di diverse realtà sociali fra cui Mario de Rossi, giornalista
e scrittore, Giuseppe Fortunato, magistrato del tribunale
di Nocera inferiore, Bruno Schettini, docente universitario
di Pedagogia generale e sociale, nonchè rappresentanti nazionali
di associazioni no profit e del mondo industriale e professionale.
 
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