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19 febbraio 2011
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Riforma forense : associazioni avvocati alla Commissione Giustizia
di Mauro W. Giannini

Approvazione urgente della riforma professionale senza riaprire una discussione che rischia di compromettere tale obiettivo. E' questa la posizione del Consiglio Nazionale Forense sulla riforma forense il cui testo varato dal Senato, "nonostante alcune modifiche approvate abbiano affievolito l’impatto della riforma soprattutto con riguardo all’accesso alla professione, è nel suo impianto condivisibile". Ma se la Commissione giustizia della Camera volesse riaprire il confronto, allora il Cnf si rifà al testo condiviso con tutte le componenti dell’avvocatura, "più rigoroso sull’accesso, con il divieto delle iscrizioni di diritto, con il riconoscimento del potere regolamentare al Cnf".

Questa posizione è stata espressa nell'audizione del 16 febbraio alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati sull’esame del progetto di legge di Riforma dell’Ordinamento Forense dal presidente del Cnf Guido Alpa, che ha precisato: "Il progetto non è frutto di istanze corporative. I privilegi si condividono in pochi, certo non tra gli appartenenti ad una massa che si riproduce in modo esponenziale" qual è l’avvocatura.

Il Consiglio nazionale forense ha consegnato alla commissione giustizia un dossier con cinque schede di approfondimento dedicate ai principali profili problematici della proposta di legge con argomenti giuridici specifici a sostegno delle scelte perorate dagli avvocati: potestà regolamentare, riserva di consulenza legale, tariffe, pubblicità, indipendenza. L’assunto da cui si parte è che la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (oggi parte integrante del trattato di Lisbona) protegge e tutela la libertà professionale distinguendola anche sistematicamente dalla libertà d’impresa.

In particolare, riguardo alla indipendenza dell’avvocato, il CNF sottolinea che "La incompatibilità dell’esercizio professionale con la condizione di dipendente pubblico e privato è cosa sacrosanta e anche in questo caso sovviene la Corte di Giustizia Ue che ha sottolineano come 'che l’appartenenza a un ordine professionale e la soggezione alle regole di deontologia e disciplina sono condizione necessarie e non sufficiente perché un professionista possa dirsi pienamente indipendente. La piena indipendenza si realizza solamente quando l’avvocato opera al di fuori di un rapporto subordinato con l’impresa, a prescindere dalle condizioni contrattuali che caratterizzano tale rapporto'".

Nel corso dell'audizione è stata sentita anche una rappresetanza dell'Unione delle Camere Penali, che ha ribadito, facendo riferimento ad un documento già inviato ai componenti la commissione, che la riforma è indispensabile, e che la specializzazione è un punto fondamentale poiché fondamentale è la qualità dell'avvocato. "Certamente le norme contenute nel progetto di riforma devono essere migliorate - sottolinea l'UCPI - ad esempio in tema di accesso, laddove devono essere esclusi automatismi in ingresso come per i magistrati, e con riferimento alle scuole di specializzazione che non possono che essere improntate ad un percorso che privilegi la pratica forense".

L'UCPI ha sostenuto con forza che "l'esigenza di approvazione della legge, che esiste, non può escludere il miglioramento del testo e che l'avvocatura non può essere la sentina della disoccupazione o sottoccupazione sostenendo che la battaglia vera è quella per un avvocato di qualità che sia in grado di arginare la deriva del processo".

Il presidente nazionale dell’Associazione Giovani Avvocati, avv. Giuseppe Sileci, ha fatto presente che "l’Aiga ritiene improrogabile una compiuta riforma dell’Ordinamento Forense al fine di consentire all’avvocatura di dotarsi di un nuovo quadro di riferimento normativo che la collochi al passo con le mutate esigenze rispetto all’attuale legge professionale, oramai obsoleta e superata". Pur nella consapevolezza della necessaria ed indifferibile approvazione del testo oggi in esame alla Camera dei Deputati, Sileci ha richiamato "l’attenzione su alcuni aspetti del testo approvato dal Senato della Repubblica che sono di primaria importanza nell’interesse dell’Amministrazione della Giustizia, della collettività e dell’Avvocatura".

Al termine dell’audizione, il presidente AIGA ha dichiarato: "Abbiamo offerto alla discussione alcuni spunti di modifica del testo approvato al Senato, nell’ottica di eliminare gli sbarramenti anagrafici o le agevolazioni in ragione della sola anzianità di iscrizione all’albo ed in danno degli avvocati più giovani; di consentire un più agevole sbocco professionale ai giovani praticanti e ai giovani avvocati; di garantire il più ampio ricambio nelle istituzioni di rappresentanza forense; di rendere effettiva la rappresentanza femminile nei Consigli dell’Ordine".

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Dossier giustizia

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