Lirio
Abbate e Piero Grasso nel mirino della mafia
di
Mauro W. Giannini
Il giornalista Lirio Abbate e il procuratore nazionale Antimafia
Piero Grasso sono nel mirino delle cosche. A far scattare
l'allarme una lettera anonima molto dettagliata, sulla quale
da alcuni mesi indaga la magistratura, che avrebbe svelato
un piano per colpire il magistrato e il giornalista dell'Espresso.
Abbate - autore con Peter Gomez di "I
complici. Tutti gli uomini di Provenzano" era gia'
stato a lungo nel mirino della mafia per le sue inchieste
quando era cronista dell'ANSA, e per questo fu costretto a
vivere sotto scorta, avendo scelto di non lasciare Palermo.
"Il
progetto stragista - si legge in una nota dell'Ansa - sarebbe
stato ideato dai boss di Palermo e della provincia di Trapani,
territorio dominato da Matteo Messina Denaro, latitante da
venti anni schierato a fianco dei corleonesi. Intanto, cresce
l'allarme per l'offensiva delle cosce. Nelle ultime ore sono
emerse altre minacce e rivelazioni su attentati nei confronti
del procuratore nisseno Sergio Lari, dei pm Nico Gozzo, Antonio
Ingroia, Gaetano Paci mentre due pentiti a Gela hanno ricostruito
i progetti per assassinare una parente del gip Giovanbattista
Tona e l'ex sindaco Rosario Crocetta".
Il
Comitato di Redazione dell'Espresso, a nome di tutti i giornalisti
della testata, ha dichiarato solidarieta' al giornalista ed
al magistrato, sottolineando che "Le inchieste su Cosa Nostra
di Abbate hanno portato un grande contributo di verità e conoscenza
sulla mafia e sulle collusioni con la politica. Siamo certi
che la magistratura e le forze dell'ordine sapranno individuare
e perseguire gli autori di questo progetto criminale e degli
altri episodi di minacce contro il nostro collega".
La direzione de L'Espresso ha dichiarato in una nota "la massima
solidarieta' al collega Lirio Abbate e al procuratore nazionale
antimafia Piero Grasso, indicati come bersagli di un progetto
di attentato mafioso". La direzione del settimanale ha manifestato
la totale "convinzione che le autorità continueranno a garantire
la protezione del nostro collega" e ribadito "l'impegno
nel portare avanti le inchieste sulla mafia e su tutte le
collusioni che sostengono l'attività della criminalità organizzata".
Per
il presidente dell'Ordine dei giornalisti siciliani, Franco
Nicastro, "Non è un caso che i giornalisti continuino a rappresentare,
con i magistrati e gli investigatori, un bersaglio dei progetti
stragisti della mafia. Tutte le volte che l'informazione alza
il velo sulle collusioni e sulle relazioni pericolose tra
Cosa nostra e il potere politico - prosegue la nota di Nicastro
- prendono corpo le rappresaglie e le intimidazioni nei confronti
dei cronisti impegnati semplicemente a svolgere il loro lavoro
e a contribuire così alla ricerca della verità".
"In Sicilia è storia antica. - ha affermato il presidente
dell'Ordine siciliano - Di tanto in tanto la mafia si incarica
però di ricordare che il giornalismo non omologato e non superficiale
è un esercizio pericoloso della professione. Per questo la
solidarietà a Lirio Abbate non è un semplice atto rituale
e formale".
Anche
l'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti Onlus, per bocca
del suo presidente, Rita Guma, alla notizia ha espresso piena
solidarieta' a Lirio Abbate e Piero Grasso: "Siamo convinti
che la societa' civile in queste circostanze debba stringersi
attorno a chi si espone in prima persona per difendere tutti
noi dall'illegalita' organizzata che porta morte e mina le
radici dello Stato di diritto".
 
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