Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
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21 gennaio 2010
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Lirio Abbate e Piero Grasso nel mirino della mafia
di Mauro W. Giannini

Il giornalista Lirio Abbate e il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso sono nel mirino delle cosche. A far scattare l'allarme una lettera anonima molto dettagliata, sulla quale da alcuni mesi indaga la magistratura, che avrebbe svelato un piano per colpire il magistrato e il giornalista dell'Espresso. Abbate - autore con Peter Gomez di "I complici. Tutti gli uomini di Provenzano" era gia' stato a lungo nel mirino della mafia per le sue inchieste quando era cronista dell'ANSA, e per questo fu costretto a vivere sotto scorta, avendo scelto di non lasciare Palermo.

"Il progetto stragista - si legge in una nota dell'Ansa - sarebbe stato ideato dai boss di Palermo e della provincia di Trapani, territorio dominato da Matteo Messina Denaro, latitante da venti anni schierato a fianco dei corleonesi. Intanto, cresce l'allarme per l'offensiva delle cosce. Nelle ultime ore sono emerse altre minacce e rivelazioni su attentati nei confronti del procuratore nisseno Sergio Lari, dei pm Nico Gozzo, Antonio Ingroia, Gaetano Paci mentre due pentiti a Gela hanno ricostruito i progetti per assassinare una parente del gip Giovanbattista Tona e l'ex sindaco Rosario Crocetta".

Il Comitato di Redazione dell'Espresso, a nome di tutti i giornalisti della testata, ha dichiarato solidarieta' al giornalista ed al magistrato, sottolineando che "Le inchieste su Cosa Nostra di Abbate hanno portato un grande contributo di verità e conoscenza sulla mafia e sulle collusioni con la politica. Siamo certi che la magistratura e le forze dell'ordine sapranno individuare e perseguire gli autori di questo progetto criminale e degli altri episodi di minacce contro il nostro collega".

La direzione de L'Espresso ha dichiarato in una nota "la massima solidarieta' al collega Lirio Abbate e al procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, indicati come bersagli di un progetto di attentato mafioso". La direzione del settimanale ha manifestato la totale "convinzione che le autorità continueranno a garantire la protezione del nostro collega" e ribadito "l'impegno nel portare avanti le inchieste sulla mafia e su tutte le collusioni che sostengono l'attività della criminalità organizzata".

Per il presidente dell'Ordine dei giornalisti siciliani, Franco Nicastro, "Non è un caso che i giornalisti continuino a rappresentare, con i magistrati e gli investigatori, un bersaglio dei progetti stragisti della mafia. Tutte le volte che l'informazione alza il velo sulle collusioni e sulle relazioni pericolose tra Cosa nostra e il potere politico - prosegue la nota di Nicastro - prendono corpo le rappresaglie e le intimidazioni nei confronti dei cronisti impegnati semplicemente a svolgere il loro lavoro e a contribuire così alla ricerca della verità".

"In Sicilia è storia antica. - ha affermato il presidente dell'Ordine siciliano - Di tanto in tanto la mafia si incarica però di ricordare che il giornalismo non omologato e non superficiale è un esercizio pericoloso della professione. Per questo la solidarietà a Lirio Abbate non è un semplice atto rituale e formale".

Anche l'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti Onlus, per bocca del suo presidente, Rita Guma, alla notizia ha espresso piena solidarieta' a Lirio Abbate e Piero Grasso: "Siamo convinti che la societa' civile in queste circostanze debba stringersi attorno a chi si espone in prima persona per difendere tutti noi dall'illegalita' organizzata che porta morte e mina le radici dello Stato di diritto".


per approfondire...

Dossier mafia e antimafia

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