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15 novembre 2010
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Tagli sostegno allievi disabili gravi : paghino i responsabili !
di Osservatorio

Al Presidente della Corte dei Conti

Al Procuratore Generale della Corte dei Conti

VISTA la sentenza della Corte Costituzionale 80/2010 che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 2, comma 413, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 nella parte in cui fissa un limite massimo al numero dei posti degli insegnanti di sostegno ed ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 2, comma 414, della legge n. 244 del 2007, nella parte in cui esclude la possibilità di assumere insegnanti di sostegno in deroga, in presenza nelle classi di studenti con disabilità grave, una volta esperiti gli strumenti di tutela previsti dalla normativa vigente,

VISTO l'art. 40 comma 1 della legge 449/1997 che stabilisce che "in attuazione dei principi generali fissati dalla legge 5 febbraio 1992 n. 104 è assicurata l'integrazione scolastica degli alunni handicappati con interventi adeguati al tipo ed alla gravità dell'handicap compresa la possibilità di assumere con contratto a tempo determinato insegnanti di sostegno in deroga al rapporto docenti-alunni indicato al comma 3, in presenza di handicap particolarmente gravi";

VISTA l'assoluta insufficienza, in presenza di handicappati gravi, del rapporto - di cui al su citato comma 3 - di un insegnante di sostegno ogni 138 alunni;

VISTO che nonostante tale norma e la conseguente ricca giurisprudenza amministrativa in materia che condanna l'amministrazione all'integrazione delle ore di sostegno per gli allievi disabili con adeguata certificazione di gravità, il Ministero per l'Istruzione per l'Università e per la Ricerca (amministrazione centrale e periferica) non provvede a vigilare adeguatamente affinchè ogni scuola integri le ore di sostegno in relazione al numero di disabili gravi, anche con assunzioni in deroga;

VISTO che molti TAR condannano l'Amministrazione riconoscendo alle famiglie dei disabili gravi il diritto all'istruzione dei loro figli e condannano altresì la Direzione scolastica al risarcimento del danno esistenziale per lesione di diritti fondamentali;

VISTO il prevedibile e già esistente flusso di ricorsi ai Tribunali e conseguenti risarcimenti danni nonché rimborsi delle spese sostenute dalle famiglie costrette a tenere i figli a casa per l'inadeguatezza del sostegno scolastico e ristoro di eventuali danni patrimoniali provocati dalla mancata attuazione della norma;

i sottoscritti cittadini e contribuenti

RILEVANO come l'inerzia del Ministero ad adeguare l'azione amministrativa alla legge costi risarcimenti danni patrimoniali ed esistenziali;

RILEVANO come la resistenza del Ministero a concedere il sostegno dovuto e la conseguente necessità - per le famiglie dei disabili - di adire in giudizio per far valere i propri diritti nell'incertezza sulla eventuale compensazione delle spese discrimini quei disabili gravi le cui famiglie non possono permettersi di affrontare i costi di un procedimento,

ESPRIMONO la loro indignazione per la vessazione subita dai giovanissimi disabili e dalle loro famiglie tramite l'uso di fondi dello Stato che potrebbero essere usati per fini più nobili ed in linea con la Costituzione,

CHIEDONO agli illustri destinatari, ciascuno per i profili di Sua competenza, di:

- censurare il comportamento del ministero

- effettuare una verifica di legittimità su tale comportamento

- perseguire i responsabili delle diseconomie processuali e del danno erariale derivante da tale comportamento

- perseguire i responsabili del danno d'immagine derivante allo Stato - in Italia e all'estero - da simile comportamento dell'Amministrazione.

I sottoscritti cittadini e contribuenti chiedono in definitiva di garantire l'applicazione dei principi costituzionali a chi ha più bisogno dell'aiuto dello Stato e la cessazione di quelle pratiche che discriminano nel riconoscimento di tali diritti coloro che non possono far ricorso ai Tribunali.

La presente sara' inviata inviata anche al MIUR come avviso di messa in mora ed al Capo dello Stato nonchè ai Presidenti delle Camere per conoscenza.

 

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