Giornata
dell'informazione : Napolitano ricorda Convenzione europea
di
Tamara Gallera
Si
è svolta, questa mattina al Palazzo del Quirinale, la celebrazoine
della "Giornata dell'Informazione", con la partecipazione
dei promotori e dei vincitori dei Premi giornalistici che
hanno ottenuto l'adesione della Presidenza della Repubblica.
Nell'occasione,
il Capo dello Stato ha ribadito il suo "profondo convincimento
circa il carattere discriminante che l'esistenza di una stampa
e di una informazione pluralistiche e libere assume per distinguere
la democrazia dal dispotismo" e ricordato "come
nei sistemi democratici e costituzionali dell'Occidente ci
si impegni a combinare più valori, più diritti degni di tutela
(com'è sancito d'altronde nell'articolo 10 della Convenzione
europea del 1948 sui diritti dell'uomo, Convenzione e diritti
su cui vigila e interviene la Corte di Strasburgo)".
Riguardo
alla necessita' di contemperare la tutela della privacy, della
dignità delle persone, della dignità delle Istituzioni, della
riservatezza delle indagini giudiziarie con "ovviamente
e in primo luogo" la tutela della libertà di informazione,
il presidente Napolitano ha detto che si tratta di "Equilibri
difficili, certo, e sempre oggetto di controversie, ma a cui
non si può sostituire da parte del giornalismo la sottovalutazione
di limiti e di responsabilità da riconoscere e da proiettare
nel proprio modo di lavorare". "Mi
auguro - ha aggiunto il presidente - che si vada verso un
tempo di riflessione più obbiettiva ed aperta su questi temi,
e che si possa ritornare su di essi nei nostri futuri incontri,
salutando un effettivo progredire del confronto costruttivo
tra tutte le parti interessate".
Napolitano
ha voluto fare anche riferimento all'articolo 278 del Codice
penale, quello riguardante il reato di vilipendio, prospettando
la possibilita' dell'abrogazione: "Giudichino poi i cittadini
che cosa è libertà di critica - e che cosa non lo è - nei
confronti di istituzioni che dovrebbero essere tenute fuori
della mischia politica e mediatica".
Lorenzo
Del Boca, Presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti,
ha toccato i temi della precarieta' contrattuale e dell'evoluzione
tecnologica della professione ed ha esordito affermando che
"i valori dell’indipendenza culturale corrono il rischio
di essere accerchiati dai cosiddetti poteri forti". "L’agenda
politica di questi tempi – ha proseguito Del Boca – ha dovuto
riflettere sull’autonomia da assicurare all’informazione.
Problema complesso e persino controverso che riguarda l’Italia
ma, in maniera sempre più perentoria, anche il resto del mondo
occidentale dove i condizionamenti e le pressioni sui mass
media risultano sempre più petulanti e, purtroppo, sempre
più efficaci".
Berlusconi:
i giornalisti sono tutti comunisti
Dossier
informazione
|