26 aprile 2009

 
     

Internet , liberta' minacciata : lettera aperta al parlamento UE
traduz. di G. M. Marq

Cari membri del Parlamento europeo,

Vogliamo esprimere la nostra più profonda preoccupazione per il futuro di Internet in Europa per quanto riguarda le ultime modifiche al pacchetto delle telecomunicazioni, che è in questo momento nella fase finale della sua seconda lettura.

Diversi emendamenti nocivi per i pacchetti relativi alle telecomunicazioni sono stati adottati il 31 marzo, nella commissione IMCO del Parlamento europeo. La maggior parte di questi emendamenti indeboliscono o rendono nulla la protezione dei consumatori, consentono pratiche che sono pregiudizievoli per i diritti fondamentali dei cittadini e danno ampio potere discrezionale e di società di telecomunicazione.

Gli emendamenti relativi alla discriminazione del traffico di rete consentiranno agli internet provider di filtrare i contenuti e delle applicazioni e di dare priorità a determinati servizi, bloccando gli altri. Le conseguenze saranno disastrose per la libertà dei cittadini e per l'innovazione basata su Internet. Ogni operatore del settore Internet non avrà più la certezza di raggiungere tutti i navigatori del web d'Europa. Al contrario, ogni utente di Internet vedrà solo la parte del Web che gli permetterà il fornitore di accesso.

Apertura e non discriminatorietà, che sono sempre state la base per la crescita di Internet, sono minacciate dalla società americana di telecomunicazioni AT & T e Verizon, che ha spinto una serie di emendamenti. Questi emendamenti creeranno un permanente stato di scarsità di banda e consentiranno alle aziende di assegnare priorità a determinati contenuti, applicazioni e servizi rispetto ad altri. Esse potranno anche scoraggiare gli investimenti in infrastrutture di rete, impedendo la concorrenza e l'innovazione. Questo sarà fondamentalmente una seria minaccia per la libertà di parola.

Cosa c'è di più, come ha dichiarato l'EU Observer "Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha fatto della neutralità della rete un tema centrale della sua campagna, e all'inizio di marzo ha nominato Julius Genachowski, un forte sostenitore della neutralità della rete, al vertice della regolamentazione delle telecomunicazioni della nazione. Le grandi [compagnie] di telecomunicazioni degli Stati Uniti vedono la scritta sul muro, e così il campo di battaglia si è spostato tra le due sponde dell'Atlantico".

Gli emendamenti della AT & T sono stati spinti, inoltre, senza riguardo al loro potenziale di frenare l'innovazione in Europa e di metterla in una situazione di svantaggio per gli Stati Uniti. Il mercato interno europeo, che si basa in maniera significativa su Internet, non avrà più i vantaggi di un mercato aperto e non discriminatorio in Internet. Tuttavia, tali benefici saranno ancora molto disponibili per tutti gli altri paesi al di fuori dell'UE. In tempi di grave crisi economica, il rischio è che sia creato artificialmente un divario tra Europa e Stati Uniti, rallentando il nucleo delle infrastrutture di telecomunicazione elettronica.

E' nostra ferma convinzione che il Parlamento europeo non sia stato correttamente informato, se non forse male male informato, circa i rischi di cui sopra, che sono emersi più chiaramente dopo la fase di prima lettura. Già, il 3 aprile, la più grande società di telecomunicazioni di telefonia mobile tedesca ha annunciato il blocco di Skype, anche se Skype è un elemento chiave per la comunicazione vocale su Internet ed è noto per occupare una piccola larghezza di banda. Pertanto, è evidente che la decisione non è stata basata su una vera e propria necessità di gestione del traffico o della qualità di fornitura del servizio. Essa dimostra che le politiche di gestione del traffico e la qualità del servizio possono essere utilizzate come una scusa per bloccare applicazioni specifiche.

Si dimostra anche che la semplice concorrenza tra società di telecomunicazioni è un meccanismo semplice per garantire una rete aperta e sottolinea la necessità per la direttiva sul servizio universale, di garantire ai cittadini, aziende e operatori di Internet un accesso illimitato ai servizi, applicazioni e protocolli relativi ad Internet.

Così, noi vi chiediamo di esaminare la questione con attenzione, dato che l'intero futuro di Internet in Europa, e quindi un elemento chiave della futura prosperità economica e sociale, è attualmente in gioco. Vi invitiamo cordialmente ad esaminare le seguenti analisi indipendenti relative agli articoli modificati della direttiva di servizio universale, e alla direttiva quadro in materia di autorizzazioni, da Monica Horten, PhD, ricercatore sulla politica europea delle comunicazioni presso l'Istituto di Ricerca sulle Comunicazioni e i Media dell'Università di Westminster (Il Parlamento Europeo compromesso sui diritti in Internet, L'accordo Trautman avvolge Internet di limitazioni) (1)

Ci auguriamo che difendiate i diritti fondamentali dei cittadini la futura prosperità economica del progetto di mercato europeo, che si basa sulle liberta' fondamentali di Internet.

Vi chiediamo di:

  • considerare gli emendamenti sulla base dei principi norvegesi (allegato);
  • sostenere, nella relazione ITRE, l'emendamento n. 138/46 nella sua formulazione originale (respingere la riformulazione proposta dal COREPER);
  • supportare l'articolo 32 (a) della direttiva sui servizi universali;
  • eliminare tutti i riferimenti a qualsiasi emendamento che proponga qualsiasi forma di limitazione.

All'interno della nostra coalizione abbiamo esperti in settori attinenti a Internet e ai diritti dei cittadini, compresi filtraggio, tecnologie di rete, gestione dei diritti digitali, privacy e protezione dei dati, politica, diritto, media e isoftware.

Il sottoscritti, gruppi e persone, rappresentano migliaia di cittadini europei e gli utenti di Internet, in quasi tutti gli Stati membri dell'UE.

(seguono firme) (2)

(1) Catherine Trautmann, parlamentare socialista francese, e' relatrice sulla direttiva in questione ed autrice del compromesso sul testo che prevede (all'art.9, ripetuta in due diversi punti), la possibilita', da parte degli Stati membri, di concordare "condizioni che limitino l'accesso e/o l'uso di servizi e applicazioni" (ndt).

(2) Hanno sottoscritto associazioni di provider, esperti e giuristi di diversi Paesi UE

Internet: liberta' minacciata in Italia e in Europa

Speciale informazione

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