06 giugno 2008

 
     

Commissione UE contro Italia per violazioni su inceneritore
di Gabriella Mira Marq

La Commissione europea sta portando avanti un'azione legale contro l'Italia per la violazione delle leggi ambientali europee.

Si tratta di diversi casi, uno dei quali riguarda il mancato rispetto da parte del nostro Paese della sentenza di condanna della Corte di giustizia europea per non aver effettuato una valutazione di impatto ambientale di un nuovo inceneritore di rifiuti. A questo proposito la Commissione ha inviato un primo ammonimento scritto ai sensi dell'articolo 228 del Trattato, che potrebbe portare l'Italia ad essere multata se non si conformera'.

Negli altri due casi, la Commissione sta inviando Italia avvertenze finale scritta ai sensi dell'articolo 226 del trattato su un progetto riguardante ol corso di un fiume che provoca danno alla fauna selvatica protetta e il fallimento di un ente locale in una valutazione ambientale strategica.

Il Commissario europeo per l'Ambiente Stavros Dimas ha dichiarato: "Lo svolgimento di una valutazione degli impatti ambientali dei nuovi piani e progetti e la consultazione del pubblico sul loro punto di vista prima di una decisione definitiva e' un elemento essenziale del buon governo. Il Consiglio e il Parlamento hanno stabilito queste procedure in materia di diritto e tutti gli Stati membri le devono rispettare. Spero che l'Italia spra' anche agire in fretta per fermare il danno sta facendo per la fauna selvatica del sito del Basso Trebbia".

Anche, perche', va notato, diversamente i cittadini pagherebbero due volte, una prima per il danno ambientale, la seconda per la multa UE.

L'inceneritore nel mirino dell'Europa (dopo la condanna per il terzo ramo di quello di Brescia) e' quello di Massafra (Puglia). La direttiva europea impone agli Stati membri di svolgere una valutazione d'impatto (VIA) di taluni tipi di progetti di sviluppo che potrebbe avere un impatto significativo sull'ambiente prima che venga presa una decisione in merito alla loro autorizzazione. Inoltre deve aver luogo una consultazione pubblica e suoi risultati vanno presi in considerazione nella decisione finale. Ma l'Italia ha violato tale direttiva e non e' riuscita a mettersi in regola nemmeno dopo la condanna della Corte UE.

L'altra violazione e' quella della direttiva Habitat della UE, per il progetto fluviale del sito del Basso Trebbia. L'invio di un ultimo avvertimento scritto ai sensi dell'articolo 226 significa che la Commissione e' in grado di portare il caso dinanzi la Corte di giustizia europea se l'Italia non acconsente a risolvere il problema rapidamente. Stesso rischio nel caso del mancato rispetto della direttiva VAS da parte del Comune di Staranzano, in provincia di Gorizia.

Speciale inceneritori e rifiuti

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Corte UE condanna Italia: inadempimenti su inceneritore Brescia