22 novembre 2008

 
     

Sex in the city's Law
di Claudio Giusti*

Da tempo i quotidiani della Georgia (USA) chiedono che, oltre alle normali lezioni di educazione sessuale, si introduca nelle scuole l'insegnamento di diritto penale degli atti sessuali, in modo che ogni teenager sia consapevole delle devastanti conseguenze che possono avere le sue esperienze intime. Gli esempi di quanto grave possa essere la mancata conoscenza della legge si sprecano.

Il diciassettenne Genarlow Wilson era uno studente modello, un bel ragazzo, capoclasse del liceo e bravo giocatore di rugby. Purtroppo non era edotto sulle complicate leggi che in Georgia regolano i rapporti sessuali consensuali fra minorenni. Se ne fosse stato a conoscenza avrebbe accuratamente evitato di avere quel rapporto orale con la sua fidanzatina quindicenne.

Se avesse saputo dell'esistenza della cosiddetta clausola "Romeo e Giulietta" avrebbe certamente scelto il rapporto sessuale normale, quello che produce effetti giuridici molto meno devastanti. Purtroppo il nostro promettente ragazzo nero non ne aveva proprio idea e così, pur avendo evitato la condanna per stupro, si è preso dieci anni di galera per aggravated child molestation, dato che la ragazzina non aveva ancora compiuto i 16 anni.

Wilson ha sempre coerentemente rifiutato il patteggiamento. Non voleva ammettere di aver commesso un crimine e nemmeno accettare supinamente di essere marchiato a vita come "sex offender". Se lo avesse fatto non avrebbe nemmeno potuto tornarsene a casa: lo impediva la presenza di una sorellina.

Invece la diciassettenne Wendy Whitaker fu abbastanza ingenua da accettare l'indelebile marchio, per una sodomy con un sedicenne, e una condanna a 5 anni di probation. Ora (trent'anni e un marito) non può vivere e lavorare vicino a scuole, chiese, asili, piscine, fermate di scuola bus, parchi, zone ricreative e pattinodromi. In pratica non ha, in tutta la Georgia, un posto dove stare, nemmeno in equilibrio su di un piede solo. Genarlow Wilson invece l'ha spuntata. Nei tre anni in cui è stato in galera il suo caso è diventato famoso e il parlamento della Georgia ha modificato la legge trasformando, da felony in misdemenour, certi atti sessuali compiuti da minorenni consenzienti.

Ovviamente, dato che i politicanti americani sono più vigliacchi dei nostri, non hanno avuto il coraggio di rendere la legge retroattiva ed è quindi toccato alla locale Corte Suprema (come per Marcus Dixon l'anno prima) togliergli le castagne dal fuoco. La storia di Dixon è quasi uguale a quella di Wilson (football compreso), ma molto più pericolosa; perché Dixon aveva diciotto anni e la sua ragazza non ne aveva ancora sedici: e questa relazione in Georgia si chiama stupro. Però la giuria ritenne che i capi d'imputazione fossero sproporzionati e lo condannò per quello che credeva essere un crimine minore. Poi, come la giuria di Wilson, i 12 scoprirono con orrore di averlo spedito in galera per dieci anni.

Anche qui fu la Corte Suprema della Georgia, con una ardita chicanery, a togliere di mezzo il caso Dixon, che nel frattempo era arrivato sulle pagine dei quotidiani nazionali. Poi ci sono casi quasi peggiori, come quello di Andrew Norton che è cresciuto in un ambiente di depravazione e a cui lo Stato della Georgia dà la caccia. Norton è accusato di un reato sessuale commesso dodici anni fa, quando ne aveva tredici. La causa si trascina ancora, ma lui è trattato da "sex offender" e scacciato, con moglie e due bambini, da ogni luogo.

Il Texas invece fa sempre le cose in grande stile. Antrone Lynelle Johnson aveva diciassette anni, nel 1995, quando una ragazzina lo accusò di stupro. L'accusa fu poi ritrattata, ma la Procura non lo fece sapere a nessuno e Johnson si trovò costretto, in cambio di 10 anni di deferred-adjudication probation, a riconoscersi colpevole di sexual assault.

Fin qui nulla che non abbiamo già visto infinite volte, ma la cosa si fa decisamente più interessante qualche mese dopo, quando una tredicenne accusa Johnson di molestie sessuali. Anche questa seconda ragazzina non dice la verità, ma anche questa volta la Procura tiene la notizia per se, e Johnson non solo si prende 5 anni per sexual assault of a child, ma il giudice gli revoca anche la probation e lo spedisce in galera: per sempre. Giorni fa, dopo che è diventato adulto in prigione, la faccenda è venuta fuori e Antrone Lynelle Johnson è stato messo in libertà.

A questo punto, se fossimo in Italia, qualche bello spirito si metterebbe a strillare: "E adesso chi paga ? E adesso chi paga?". Nulla di tutto questo accadrà a Dallas (teatro degli avvenimenti). Intanto perché sarebbe inteso come contempt of court e punito di conseguenza, poi perché giudici e procuratori sono totalmente immuni dalle cause civili.

Real offender in this sex case is Georgia law The Atlanta Journal-Constitution Thursday, November 20, 2008

Sex offender statute becomes tormentor Family's ordeal shows how Ga. law goes way too far The Atlanta Journal-Constitution Friday, October 31, 2008

Dallas sex convictions from '90s in question because of withheld evidence The Dallas Morning News Monday, November 17, 2008

Per i termini giuridici

* membro del Comitato scientifico dell'Osservatorio

Speciale giustizia USA

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