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07 ottobre 2008
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Afghanistan
7 anni dopo : insorti, droga e corruzione. Quale strategia? Il fiorente commercio di droga ottenuta dall'oppio afghano raggiunge i mercati internazionali e fornisce oltre il 75% dell'eroina di tutto il mondo, sostenendo con i suoi ricchi proventi le attivita' terroristiche e illegali in genere, corrompendo i funzionari che cooperano ed eliminando quelli scrupolosi. Fra questi Alim Hanif, un altro magistrato del tribunale centrale per gli stupefacenti e uomo noto per la rara onesta' in un sistema corrotto, assassinato a Kabul poche settimane fa. I suoi collaboratori hanno detto di aver ricevuto numerose telefonate e messaggi di testo di avvertimento che gli intimavano di assolvere un sospetto di droga o di affrontare la morte. Oggi i problemi, dicono gli esperti, sono il traffico di oppio, la diffusa corruzione e la malagestione degli aiuti per la ricostruzione che minacciano di distruggere la fiducia del pubblico nel governo del presidente Hamid Karzai e scacciare quel poco di investimenti che il Paese sta invce cercando disperatamente di attirare. Per di piu' proprio il fratello del presidente filoamericano e' accusato di coinvolgimento nel traffico della droga. Secondo funzionari USA, alcune indagini avrebbero rivelato legami tra una spedizione di droga ed una guardia del corpo che si crede sia un intermediario per Ahmed Wali Karzai, e comunque in Afghanistan la voce che egli avrebbe tratto proventi da un traffico di droga e' ampiamente diffusa. Sia il presidente Karzai che Ahmed Wali Karzai, ora capo del consiglio provinciale di Kandahar, respingono le accuse affermando che si tratta di manovre politiche condotte da loro antichi nemici. Insomma, si dichiarano vittime, ma i funzionari USA a Kabul sono preoccupati per la vicenda che coinvolge il fratello del presidente. Gli Stati Uniti temono che la percezione che il presidente afghano potrebbe star cercando di tutelare suo fratello stia danneggiando la sua credibilita' e minando gli sforzi da parte degli Stati Uniti di sostenere il suo governo, che e' stato preso di mira da rivali e da una insurrezione dei Talebani finanziati dai proventi della droga. Alcuni funzionari USA hanno dichiarato di recente alla stampa che la Casa Bianca ritiene che Ahmed Wali Karzai sia coinvolto nel traffico di droga, e che Washington ha ripetutamente messo in guardia il Presidente Karzai sul fatto che suo fratello ha una responsabilità politica. Negli incontri con il Presidente Karzai, compresa una sessione 2006 con l'ambasciatore degli Stati Uniti, la CIA e i suoi omologhi britannici, i funzionari americani avrebbero anche parlato delle accuse, nella speranza che il presidente spostasse il suo fratello fuori del paese. Sul piano della sicurezza nazionale, peraltro, mentre gli insorti talebani aumentano gli attacchi nella campagna afghana, altrettanto rapidamente si espande la criminalita' violenta, che commette rapimenti, omicidi connessi con la droga e rapine di strada. Poco efficaci si dimostrano polizia e soldati che sono ovunque a Kabul - pattugliando strade e mercati - e le guardie armate private che stazionano davanti agli edifici, mentre gestire le campagne dove crescono i papaveri - soprattutto la provincia di Helmand, il cui controllo e' affidato alle truppe britanniche e in cui i Talebani sono forti - si e' rivelato difficilissimo per le truppe occidentali impegnate nel Paese. Per questo alcuni provano nostalgia per la bassa criminalita' registrata nei giorni prima del 2001, quando i Talebani governavano severamente la maggior parte del paese, e descrivono il periodo dal 1996 al 2001 come un tempo di sicurezza e di pace. Anche se i combattenti talebani impiccano e decapitano senza problemi tante persone nelle zone rurali, generando odio nella popolazione, la crescita della criminalita' e della violenza e la mancanza di giustizia sono le ragioni piu' frequentemente citate dagli Afghani che sostengono la milizia islamista. Questo non favorisce l'azione delle truppe occidentali. Inoltre, a differenza dell'Iraq, che dispone di infrastrutture atte ad ospitare le truppe occidentali e che e' favorito dall'esistenza di corsi d'acqua e dai giacimenti di petrolio, l'Afghanistan non ha infrastrutture adeguate e la sua economia si basa sulla droga, che genera corruzione. Per tali ragioni, anche se l'insurrezione afghana e' in scala ridotta, rispetto a quella irachena, essa e' piu' penetrante e insidiosa, quindi piu' difficile da contrastare ed eradicare, proprio come sostenuto dal generale di brigata Mark Carleton-Smith. Pertanto alcuni esperti USA di problemi della difesa ritengono che anche chi non voglia essere pessimista come Carleton-Smith sulla soluzione del problema afghano, dovra' trovare (sarebbe meglio dire 'tentare') metodi differenti da quelli adottati in Iraq dal generale David Petraeus - un esperto di strategie militari anti-insurrezione che dopo la trasferta irachena e' stato incaricato di comandare le truppe USA a Kabul. Forse far tacere le armi e far parlare di piu' la politica potrebbe essere una via da percorrere (con sette anni di ritardo), ma non e' certo che questa strada - e non quella militare - sia gradita ad alcuni 'alleati' della coalizione. ___________ NB:
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