06 giugno 2008

 
     

Rom censiti e schedati oggi a Milano
di Mauro W. Giannini*

Censimento fotografico di tutti i Rom oggi a Milano, una sorta di schedatura per essere nati Rom. Lo denuncia Giorgio Bezzecchi, ragioniere, medaglia d'oro al valor civico e vice-presidente nazionale dell'Opera Nomadi, che da anni lavora per la promozione sociale, politica e culturale dei Rom a Milano.

Il padre, cittadino italiano, e' stato deportato in un campo di concentramento, a cui fortunatamente e' sopravvissuto. Il nonno, deportato in un altro campo, non e' sopravvissuto.

Oggi tutta la sua famiglia - che vive in un campo nel capoluogo lombardo - sara' fotografata e schedata, conformemente alle attuali decisioni del prefetto che prevedono un rilevamento completo di tutti i Rom residenti nel territorio milanese, quindi un rilevamento di identita' da parte della polizia su base esclusivamente etnica, visto che si tratta di cittadini italiani.

Sul sito della Prefettura si legge che "Nel corso di una delle ultime riunioni tecniche di Coordinamento delle Forze di Polizia, il Prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi ha promosso una serie di servizi straordinari di controllo del territorio da effettuare in alcune aree della città e nella cintura interna, a valere sui Fondi stanziati in attuazione del Patto per Milano sicura. La priorità è stata data all’attività di controllo della regolarità delle presenze in cinque campi nomadi, mentre, in ambito cittadino, sono stati svolti servizi straordinari in piazza Tirana, al Quartiere Isola ed al Vigentino".

Nel corso di tali servizi, precisa la nota, "sono state controllate 166 persone (di cui 26 extra-comunitari) e sono state accompagnato all’Ufficio Immigrazione della Questura 102 persone per le necessarie verifiche. E’ stata quindi espulsa, con trattenimento al C.P.T. 1 persona, 2 sono state espulse con ordine del Questore, mentre 4 hanno definito la loro posizione amministrativa. Per quanto riguarda i cittadini comunitari, 1 è stato allontanato per motivi imperativi di pubblica sicurezza, e 17 sono stati allontanati per cessazione delle condizioni che determinano il diritto di soggiorno. Inoltre, nelle ultime due settimane, la Guardia di Finanza ha impiegato 31 pattuglie in servizi mirati contro l’abusivismo e la contraffazione, identificando 67 persone ed effettuando 39 controlli strumentali. Ha inoltre compiuto cinque sequestri di droga".

"Il Prefetto di Milano - conclude la nota - ha espresso vivo compiacimento per i risultati ottenuti e si riserva di disporre, nell’ambito del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che si terrà lunedì prossimo, la prosecuzione di ulteriori attività straordinarie di prevenzione e controllo del territorio anche in ambito provinciale".

In una dignitosa lettera, Bezzecchi parla di "intervento differenziale per cittadini Italiani (censimento fotografico e schedatura-Polizia)" e ricorda la promulgazione delle leggi razziali, la pubblicazione della rivista "La difesa della razza" di Guido Landra e i primi rastrellamenti che sfociarono dopo un breve periodo di tempo in un ordine esplicito di "internamento degli zingari italiani" in campi di concentramento.

Bezzecchi chiede percio' di "ricordare per non dimenticare", sottolineando che "Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani. nessuna collaborazione di Enti o Associazioni e' giustificata". Egli fa appello alla società civile chiedendo un sostegno per le comunità di Rom e Sinti Milanesi ed esprime vergogna per il fatto di essere cittadino italiano e cristiano.

Il presidente dell'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti, Rita Guma, ha espresso sgomento il trattamento discriminatorio ai danni di cittadini italiani denunciato dal rag. Bezzecchi ed ha espresso la solidarieta' dell'associazione a Bezzecchi ed agli altri cittadini interessati dal provvedimento.

"E' normale - nota Guma - che perquisendo e schedando prima o poi si possano scoprire dei crimini, tuttavia questo vale per tutti i cittadini. Pertanto i risultati non sono una giustificazione per una discriminazione, dato che i diritti umani e civili vengono prima di ogni altra considerazione e che il fotoriconoscimento viene fatto solo a chi sia stato arrestato per presunti reati commessi". "Quello che sciocca, infatti - conclude il presidente dell'Osservatorio - e' che il trattamento sia riservato ad una singola etnia, peraltro gia' colpita in passato da un'altra discriminazione che porto' tanti Rom e Sinti in campo di concentramento e alla morte".

* si ringrazia Giuseppe Buzzanga

La lettera di Bezzecchi

Speciale razzismo

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