28 maggio 2008

 
     

Decreto salva Rete 4 : le opposizioni fanno ostruzionismo
di Elisa Mabrito

E' ripreso oggi alla Camera l'esame del decreto di recepimento delle disposizioni comunitarie che ha carattere di urgenza in quanto mira a salvare il nostro Paese dalle procedure d'infrazione della UE.

La discussione e' tuttavia rallentata - come anche ieri - dal dichiarato ostruzionismo delle opposizioni che contestano un emendamento del governo, il cosiddetto salva Rete 4, che continua a essere giudicato negativamente anche dopo le modifiche apportate ieri dall'esecutivo.

I deputati dell'opposizione - molto compatta per l'occasione - contestano l'emendamento sia nel merito che nel metodo. I rilievi fatti si possono cosi' sintetizzare:

- al contrario di quanto enunciato nel testo, l'emendamento non da' attuazione alla sentenza della Corte europea sulle frequenze radiotelevisive, ma agisce in controtendenza. Infatti la Corte UE ha stabilito che il regime italiano di assegnazione delle frequenze per le attivita' di trasmissione radiotelevisiva e' contrario al diritto comunitario in quanto non rispetta il principio della libera prestazione dei servizi e non segue criteri di selezione obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati. L'emendamento del governo mira - sottolineano le opposizioni - a mantenere lo status quo.

- l'approvazione dell'emendamento non eviterebbe, ma viceversa genererebbe una situazione di irregolarita' che comporterebbe una sanzione di 300.000 euro al giorno retroattivi al luglio 2006 comminataci dalla UE, con sovraccarico per il bilancio dello Stato e quindi per i cittadini

- l'emendamento nega la libera concorrenza e mina il pluralismo dell'informazione e nega i diritti del proprietario di Europa 7, l'emittente che da dieci anni non puo' trasmettere perche' le frequenze regolarmente ottenute in concessione sono occupate da Rete 4 e i diritti di eventuali altri soggetti interessati all'attribuzione delle frequenze. Su questo l'opposizione fa appello alla parte piu' liberale della maggioranza chiedendo che faccia pressioni per il ritiro dell'emendamento

- l'emendamento, qualora approvato, salverebbe una rete della societa' Mediaset che fa capo alla famiglia Berlusconi e quindi sarebbe in conflitto d'interessi, oltre che ad personam. Inoltre sancirebbe il duopolio RAI-Mediaset, ma - essendo ora Berlusconi al governo - quasi tutte le principali reti italiane verrebbero controllate dalla stessa persona, con danno per la liberta' di informazione.

- non e' giusto perdere tempo a discutere un provvedimento ad personam quando vi sono ben altre esigenze dei cittadini che andrebbero affrontate, come sicurezza, lavoro, etc.

Quest'ultimo, anche se utilizzato in modo opposto, e' anche uno degli argomenti della maggioranza e del governo, che sembrano fare assegnamento soprattutto sul dato numerico, che permetterra' di far passare il tutto, a meno che non vengano superati i tempi tecnici.

Infatti l'emendamento su Rete 4 sara' uno degli ultimi ad essere votati e l'impegno ostruzionistico delle opposizioni potrebbe allungare i tempi di approvazione dell'intero decreto al punto che esso potrebbe non ricevere l'approvazione del Senato entro l'8 giugno, data in cui decadrebbe ove non fosse convertito in legge.

AGGIORNAMENTO: il governo ha ritirato parte dell'emendamento.

TV: Corte UE, Italia non rispetta il diritto comunitario

Speciale giustizia

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