01 febbraio 2008

 
     

Vicende SME ed Europa 7 : urgeva legge su conflitto d'interessi
di Rita Guma*

Nel giro di due giorni si sono verificati due avvenimenti che hanno sottolineato l'importanza, per l'Italia, di una seria legge sul conflitto d'interessi.

Il primo evento e' la sentenza di 'assoluzione' di Silvio Berlusconi per il processo SME a causa del fatto che una legge voluta dal governo Berlusconi (allora le il meccanismo elettorale consentiva ben altre maggioranze!) ha modificato le sanzioni per il reato in bilancio, in danno della certezza della pena, della proporzionalita' della pena e dell'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.

Il secondo avvenimento e' la sentenza della Corte di Giustizia europea relativa al Caso Europa 7, che mostra l'incompatibilita' fra il ruolo imprenditoriale nel campo della comunicazione e il ruolo nel governo che deve gestire le frequenze televisive da assegnare, in danno della libera concorrenza e del pluralismno dell'informazione.

In definitiva sia i fatti penali italiani, sia il giudizio europeo (di particolare peso proprio perche' super partes) dimostrano come - in assenza di una seria legge sul conflitto d'intressi (quella varata durante il governo Berlusconi non era eidentemente adeguata, come gia' sottolineato dall'Antitrust) - sia possibile addomesticare la legge a proprio uso e consumo in alcuni dei campi piu' importanti del vivere civile e della democrazia.

Notiamo che il governo uscente non ha posto mano al conflitto d'interessi, generando le premesse per un peggioramento della situazione, visto che un eventuale nuovo governo Berlusconi non avrebbe interesse (appunto per il conflitto di cui sopra) ad adeguare la legge. A nostro avviso si tratta di un grave rischio per la democrazia.

Crediamo tuttavia che a quella parte degli elettori della CdL che sostengono la libera concorrenza e il primato del merito, non sfugga come una legge sul conflitto d'interessi inadeguata non proteggerebbe l'Italia da chiunque - di destra, di centro o di sinistra che sia - abbia interessi personali da difendere e la forza socioeconomica di arrivare ai vertici della nazione.

Tutto cio' a danno di tutti quegli imprenditori che operano senza sfruttare cariche politiche - ma solo investendo il proprio lavoro e il proprio denaro - e a danno della democrazia ove il conflitto riguardi il settore della comunicazione delle informazioni e delle opinioni o altri settori di vitale importanza per lo Stato di diritto.

* presidente dell'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus

Speciale etica e politica

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