19 gennaio 2008

 
     

Leggi sulla giustizia : per se' stessi o per i cittadini ?
di Alessandro Balducci

Dopo le recenti vicende di cronaca giudiziaria che hanno coinvolto (e che continuano a coinvolgere) politici di entrambi gli schieramenti, costoro si sono abbandonati ad una ridda di dichiarazioni che non fanno ben sperare per quanto riguarda la difesa della legalità e dei cittadini dai soprusi dei potenti. Delle dimissioni del Guardasigilli ha già scritto Rita Guma. Volevo solo aggiungere che a prescindere dalla rilevanza penale del comportamento dell'ex ministro della Giustizia e della di lui consorte, non stiamo qui a discutere del fatto che la coppia sia colpevole o meno.

Diciamo soltanto che a fronte di documenti d'accusa emessi dai magistrati, che riguardano il Ministro della Giustizia (non quello dei Beni Culturali!), e' opportuno che il ministro lasci il suo incarico. Del resto come cittadini ci sentiamo più tutelati se il ministro della giustizia non abbia lui stesso problemi con la giustizia. Così saremmo più certi che gli eventuali provvedimenti che da ministro dovesse prendere sarebbero nell'interesse comune, e non nel SUO interesse.

Ora bisogna dare atto a Mastella che lui si è dimesso ed ha confermato le dimissioni. E' una cosa che negli altri Paesi avviene normalmente. Pensiamo agli Usa dove uomini di grosso calibro dell'amministrazione Bush se ne sono andati per vicende anche meno gravi di quelle che vedono coinvolto Mastella. E soprattutto, i politici inglesi, americani, tedeschi, quando si dimettono non si abbandonano ad esternazioni astiose e rabbiose verso i Magistrati che li hanno inquisiti. Magistrati che un ministro della giustizia avrebbe dovuto tutelare e mettere in grado di lavorare nell'interesse della nazione, magari facendo in modo che non siano costretti a pagare di tasca propria la benzina delle auto blindate o le fotocopie, come avviene ormai da diverse legislature. Ed e' già da diverse legislature, a dire il vero, che il compito dei Guardasigilli sembra essere piu' quello di mettere in difficolta' i magistrati, che quello di aiutarli.

Al termine di un processo durato quasi tre anni, è arrivata la sentenza contro Cuffaro, presidente della Regione Sicilia. Ed è stata una sentenza di condanna: favoreggiamento semplice senza l'aggravante di aver favorito Cosa Nostra e per violazione del segreto istruttorio nel processo di primo grado sulle Talpe alla Procura di Palermo. Il Tribunale, bisogna dirlo, non ha accolto quella parte delle tesi accusatorie della Procura che chiedeva l'aggravante. E quindi gli anni di carcere da 8 sono scesi a 5. Cuffaro ha dichiarato di essere soddisfatto e che, da domattina, tornerà in ufficio a lavorare(!).

In una regione dove la mafia ammazza giudici, poliziotti, carabinieri, commercianti ed imprenditori che si rifiutano di pagare il pizzo, donne e bambini che si trovano a passare per caso nella traiettoria di proiettili e bombe, francamente lascia di stucco questa sua tranquillità. Noi, invece, ci sentiremmo più tranquilli se Cuffaro domattina abbandonasse la sua carica e tornasse a fare il semplice cittadino in attesa della conclusione dell'iter giudiziario. E' volere la luna, questo? Giudicate voi.

Altro film. L'ex premier Berlusconi viene sorpreso a telefonare ad uno dei suoi uomini in Rai, tale Saccà (che era rimasto ancora li' nonostante il cambio della maggioranza di governo), mentre è impegnato in una conversazione di elevato spessore politico: a Saccà viene chiesto di far assumere una tal persona perché così è stato richiesto da un senatore della maggioranza di governo, il quale potrebbe, se la richiesta fosse accolta, anche decidere di lasciare il suo schieramento facendo così cadere il governo Prodi. Per questa vicenda, i giudici ritengono che l'ex premier vada rinviato a giudizio per corruzione. Il Cavaliere dichiara: "occorre andare al voto e gli elettori ci devono dare una grande maggioranza per mettere mani ad una riforma della giustizia e della magistratura."

Chissà perché, non mi sento molto tranquillo quando le riforme della giustizia vengono fatte da qualcuno che ha dei guai con la giustizia. Penso sempre alla storiella di quell'ingegnere che progetta il carcere avvalendosi dell'aiuto dei carcerati: e loro gli fanno costruire un condotto sotterraneo per la fuga in ogni cella! Ho il legittimo sospetto, cioè, che tali "riforme" della giustizia verranno concepite - scusate se penso sempre male - allo scopo di difendere gli interessi personali e di risolvere i PROPRI problemi giudiziari, più che di salvaguardare gli interessi generali e promuovere la salvaguardia dei diritti civili.

Ci vogliono far credere che il problema non sia il comportamento al limite della legalità - quando non proprio al di fuori della legge - di alcuni uomini politici, ma che sia il problema dell'avere troppi pentiti, o troppe intercettazioni telefoniche, o troppi giudici invadenti, e cosi' via. Ci vogliono convincere insomma che la casta ha diritto all'impunita', e che il problema sia la magistratura troppo indipendente o un'informazione troppo attenta a far luce sulle malefatte della casta.

Al sig. Mastella ed a tutti i politici sparsi nelle regioni d'Italia che si preoccupano di "lottizzare" la sanità - vorremmo dire che i ginecologi, i pediatri o i chirurghi devono essere scelti sulla base del merito e della professionalita', e non in base delle preferenze politiche o dei giochi di clientele. Forse non sarà "penalmente rilevante" far vincere ad un ginecologo il posto alla Asl in cambio del suo voto, ma di fatto in questo modo si viola profondamente il diritto dei cittadini ed avere una sanità efficiente perché chi mi assicura che quel ginecologo sappia fare efficentemente il suo mestiere quando visiterà mia moglie o mia figlia?

Al sig. Cuffaro vorremmo dire che la regione Sicilia e' sempre sul banco degli imputati per le enormi spese in fatto di Sanità e per gli organici colossali di personale amministrativo. Ci sarebbe da mettersi a lavorare seriamente per aumentare l'efficienza della pubblica amministrazione facendo risparmiare soldi ai cittadini tartassati. Chi ci assicura che lunedì mattina alle 8,00 si siederà sulla poltrona per risolvere questi problemi e non si metta invece a telefonare a qualche boss mafioso per avvisarlo dell'imminente arresto (con i soldi per la bolletta telefonica pagati dai Siciliani)?

Infine al sig. Berlusconi vorremmo ricordare che la Rai è pagata cosi soldi dei contribuenti, TUTTI I CONTRIBUENTI, a prescindere dal loro colore politico; forse non sarà "penalmente rilevante" chiedere al lacché di turno di far assumere la tal attrice perché così "aiutiamo a far cadere il governo"; ma i soldi alla Rai li diamo per assistere a programmi decenti e per avere un'informazione pluralista ed approfondita, che poi è la base della democrazia, visto che nelle tv di cui lui è proprietario non vediamo ne' l'uno ne' l'altro. Allora pensi alle sue tv, non a quelle pagate dai tutti i cittadini.

E allora siamo arrivati al nocciolo della questione: non abbiamo bisogno - anzi, non sappiamo che farcene della vostra "profonda riforma della giustizia"! Dovete riformarvi VOI e capire finalmente che la Rai, la sanità, la pubblica amministrazione sono servizi per i cittadini-contribuenti e non carrozzoni per sistemarci le vostre clientele!

Speciale etica e politica

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