23 febbraio 2007

 
     

Bombe a grappolo : raggiunto accordo per messa al bando
di Giovanni Pisano

Un gruppo di 49 Stati, agenzie delle Nazioni Unite, il comitato internazionale della Croce rossa, la Coalizione contro le armi a grappolo ed altre organizzazioni umanitarie di rilevanza mondiale riunitesi a Oslo il 22 e 23 febbraio ha raggiunto un accordo sulla Convenzione contro le Cluster Bomb promossa dal governo norvegese.

Le "cluster bomb" sono bombe a grappolo che hanno varie cariche esplosive che prima di cadere al suolo esplodono con effetti nell'arco di vari chilometri e contengono centinaia di bombe piu' piccole che a volte si depositano al suolo, diventando un pericolo per chi le calpesti inavvertitamente. Circa il 20% degli ordigni resta inesploso, ma rispetto alle mine essi sono piu' pericolosi, in quanto hanno un raggio d'azione di 150 metri, quindi uccidono chi le calpesta e uccidono o feriscono anche chi si trovi nel loro raggio d'azione.

Tali tipi di bombe sono state sviluppate durante la seconda guerra mondiale e sono state usate in molti campi di battaglia, compreso il Vietnam, l'ex Iugoslavia, l'Afghanistan e l'Iraq. Recentemente, Israele ha usato queste bombe nel Libano del sud, suscitando forti critiche internazionali.

Nell'incontro di Oslo, solo il Giappone, la Romania e la Polonia non hanno sostenuto la dichiarazione, mentre la quasi totalita' dei partecipanti ha riconosciuto la necessita' della messa al bando di tali armi subdole. Il gruppo dei 46 Stati che hanno acconsentito al nuovo processo include invece Paesi utilizzatori e produttori chiave di armi in tutti i continenti, compresi l'Afghanistan, il Libano e la Serbia.

Gli Stati e le organizzazioni interessate si sono impegnati a concludere entro il 2008 uno strumento legale internazionale che proibisca l'uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio delle cluster bomb, stabilisca una struttura per la cooperazione ed assistenza che si accerti delle cure e della ribilitazione ai superstiti, preveda la formazione delle comunita' nelle zone a rischio e la distruzione delle riserve di munizioni di cluster come gia' avvenuto per le mine antiuomo.

Inoltre l'accordo vincola gli Stati a studiare la possibilità di prendere misure per porre l'accento su questi problemi a livello nazionale, nel quadro della legge umanitaria internazionale ed in tutte le tribune possibili. Infine prevede ulteriori incontri per il raggiungimento dell'obiettivo, a Lima in maggio o in giugno, a Vienna in novembre e a Dublino all'inizio del 2008.

Speciale pace

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