27 giugno 2007

 
     

Sicurezza e ipocrisia politica : la pulizia romena di Roma
riceviamo e pubblichiamo

Vedendo questa campagna mediatica sull'accordo con Bucarest per il rimpatrio di 1000 rumeni sono tentato di pensare che essa sia uno dei tanti soliti artifizi retorici utili e funzionali al palcoscenico di oggi a Torino per la grande investitura.

A titolo di esempio, voglio ricordare quel momento di qualche anno fa in cui era di grande attualità il caso di Radio Vaticana, e sia "Striscia la notizia" sia "le Iene" diedero voce a due genitori di Cesano che avevano una bambina affetta da Leucemia. "La Repubblica" e, di riflesso, i media locali diedero subito grande spazio al nostro Sindaco Veltroni, il quale, dalle colonne del quotidiano, fece una nobile e impegnativa promessa ai genitori di Cesano: quella di adoperarsi per risolvere il problema dell'inquinamento elettromagnetico dialogando con Radio Vaticana e con il Governo. Sappiamo bene, però, che fu promessa caduta nel vuoto perchè le antenne della Radio Vaticana sono sempre lì e non sono state trasferite.

Ma tornando al tema di oggi, vogliamo evidenziare quanto l'annuncio fatto ieri alla stampa da Veltroni rischi di essere un grande boomerang per la città di Roma. La suggestiva circostanza, lanciata con grande enfasi sui media, dei poliziotti in arrivo dalla Romania per lavorare con i nostri vigili urbani e del rimpatrio di 1000 lavoratori romeni rischia di incrementare nell'opinione pubblica l'erronea percezione diffusa che il problema della sicurezza dipenda soprattutto dalla presenza dei campi rom e dall'afflusso di stranieri e non, invece, dal fallimento delle politiche sociali perseguite in questi anni dal Campidoglio.

Basta leggere le cronache quotidiane, anche di oggi, per rendersi conto che i fenomeni di microcriminalità, di spaccio, di violenze domestiche, di furti nelle gioiellerie non hanno un'impronta etnica come molti potrebbero essere indotti erroneamente a pensare dalle esternazioni delle ultime settimane.

Nulla si dice e poco si è fatto o enfaticamente annunciato riguardo a quei tanti anonimi lavoratori romeni, fermi ad aspettare la mattina all'alba davanti agli smorzi e magazzini per l'edilizia. Vengono fatti salire da qualche caporale su camion e vetture e si eclissano nelle centinaia di cantieri regolari e irregolari di Roma e Provincia. Alcuni di loro percepiscono 40 euro per 12 ore di duro lavoro e, a volte, muoiono cadendo da un'impalcatura o diventano invalidi in giovane età, non prima di aver fatto arricchire numerose aziende e privati costruttori della Roma "bene".

Su altri versanti, tanti minori romeni, sia ragazze che ragazzi, si prostituiscono, grazie alla grande richiesta del mercato del sesso, in mezzo al quale pagano, sfruttano e "godono" tanti di quegli stessi cittadini italiani (di Roma come di Bologna) che oggi plaudono alla "pulizia etnica di centrosinistra" (termini usati da "Il Manifesto" in relazione ai patti per la sicurezza).

Domenico Ciardulli

Immigrati romeni a Prodi su dati reali presenza romena in Italia

Speciale immigrazione

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