03 novembre 2007

 
     

Condanniamo le ronde e l'aggressione ai Romeni
di Rita Guma*

Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus condanna nel modo piu' fermo le ronde romane e l'aggressione all'arma bianca ai quattro Romeni e ritiene che questi fatti gettino vergogna sul nostro Paese.

Quanto subito da Giovanna Reggiani non e' caratterizzato in particolare dalla nazionalita' di chi l'ha aggredita, dato che di aggressioni simili ai danni di donne indifese ce ne sono, in Italia, da parte di persone di molte nazionalita', anche Italiani. Viceversa le squadre punitive sono condizionate da fattori razzisti, che gia' in passato hanno fatto vivere all'Italia e all'Europa orribili conseguenze.

I politici che parlano di effetti del 'clima di esasperazione' spesso quel clima hanno contribuito a crearlo, ed e' vergognoso come alcuni cerchino di strumentalizzare la morte di una donna buona e generosa per fini elettorali. Altrettanto intempestivo e' stato il provvedimento del governo, che e' apparso chiaramente collegato con questo episodio e quindi ha sottolineato la correlazione immigrato senza lavoro = criminale (di fatto o potenziale) e viceversa e' parso ricondurre ai soli immigrati il problema dell'insicurezza. Peraltro e' risaputo che molti immigrati - romeni e non - sono operosi, ma lavorando in nero non possono dimostrare di avere mezzi di sussistenza.

L'Osservatorio si chiede anche cosa significhi Europa per i nostri governanti e quali siano le radici cristiane cui si fa continuamento riferimento, specialmente a destra. I Romeni infatti sono europei e per la maggior parte cristiani, e derivano lingua e tradizioni dall'antica Roma. Si deve desumere che l'UE sia un valore solo quando non richiede coinvolgimento nei problemi e che il richiamo alle radici cristiane sia solo strumentalizzazione per contrastare l'Islam e non un reale riferimento alla tradizione e men che meno ai valori di carita' alla base dell'insegnamento cristiano.

A questo proposito, l'Osservatorio vuole ringraziare per l'eccezionale lezione di tolleranza la famiglia Gumiero-Reggiani, che pur nello strazio, ha voluto lanciare messaggi che vanno in una direzione totalmente opposta a quella delle ronde.

Parole di tolleranza e reale desiderio di giustizia sono giunte anche dalla pastora Maria Bonafede, moderatora della Tavola Valdese, per la quale Giovanna Reggiani svolgeva opera di carita' e catechesi e dai celebranti, il pastore Antonio Adamo, valdese e il cappellano militare Mons. Patrizio Benvenuti, cattolico. Ma ci sembra molto importante sottolineare le parole dei familiari rilanciate dalla stampa e che qui riportiamo con il massimo rispetto:

Luca Reggiani ha detto, rivolto alla sorella defunta: "Cara Giovanna, il babbo e la mamma ci hanno insegnato la tolleranza e l'importanza dell'amore".

E il capitano Giovanni Gumiero, il marito, ha detto: "Sappiamo e dobbiamo distinguere le persone, un Rom da un Rom, un Romeno da un Romeno, un Italiano da un altro Italiano".

*presidente dell'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti.

Speciale immigrazione e razzismo

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