NEW del 10 dicembre 2006

 
     

Potenza : Mastella , ispezione su violazione segreto istruttorio
di Mauro W. Giannini

Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha disposto ieri accertamenti "sulla concreta possibilitą che una grave violazione del segreto istruttorio sia all'origine della reiterata pubblicazione di articoli di stampa in cui si fa esplicito riferimento non solo al contenuto di atti ma anche alle specifiche attivitą investigative nel procedimento penale che sarebbe pendente presso la Procura di Potenza e che riguarderebbe anche persone del mondo dello spettacolo".

Il Guardasigilli ha, quindi, delegato il capo dell'Ispettorato del Ministero Arcibaldo Miller a "verificare se vi siano state o meno condotte negligenti da parte del personale dell'Amministrazione della Giustizia che abbiano favorito, in modo del tutto indebito e in violazione delle norme sulla privacy, la propalazione di tali notizie".

Si tratta della seconda ispezione alla Procura di Potenza in pochi mesi, ma il ministro in dichiarazioni alla stampa ha dichiarato che non si ratta di accanimento ne' di censura preventiva ai magistrati della Procura barese. Alcuni commentatori sottolineano pero' come l'azione del ministro appaia a tutela di personaggi famosi o potenti coinvolti nell'inchiesta.

Via Arenula precisa che Mastella ha chiesto inoltre al Parlamento di approvare nel pił breve tempo possibile il disegno di legge sulle intercettazioni, "in modo da porre fine ad una prassi grave e lesiva dei diritti fondamentali della persona che contrasta con qualsiasi valore costituzionalmente corretto e che nulla ha a che fare con lo strumento investigativo delle intercettazioni utilizzato a fini di giustizia".

Una inchiesta di Potenza che vedeva indagato l'ex governatore della Puglia Fitto era stata oggetto qualche tempo fa di un vivace dibattito a Montecitorio con accuse agli inquirenti che avevano portato qualche giorno fa ad un pronunciamento unanime del plenum del CSM a tutela dei magistrati della stessa procura su cui Mastella ha disposto ieri l'accertamento.

Il plenum che ha preso la decisione ed ha sottolineato che le critiche sulle intercettazioni vanno fatte alla legge, non ai magistrati, comprende ovviamente magistrati ma anche parlamentari eletti di entrambi gli schieramenti, guidati dal vicepresidente Mancino, eletto con il sostegno di maggioranza ed opposizione.

Speciale giustizia

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