NEW del 06 dicembre 2006

 
     

Ministri Consiglio d'Europa vagliano casi giudiziari italiani
di Gabriella Mira Marq

Ieri e oggi il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa tiene l'ultima delle sei riunioni straordinarie del 2006 per il controllo dell'esecuzione dei giudizi della corte europea dei diritti dell'uomo in base all'art. 46 della Convenzione europea.

Uno dei problemi riscontrati dal Consiglio d'Europa relativamente ad alcuni Stati, fra cui l'Italia, e' la disapplicazione delle decisioni della Corte, che invece dovrebbero essere vincolanti per gli Stati membri.

Per il nostro paese il problema e' rappresentto spesso dalla mancanza di un legge che permetta di riaprire un caso giudiziario passato in giudicato ove vi sia un pronunciamento della Corte dei diritti dell'uomo che condanni il nostro Paese per problemi sostanziali o procedurali relativi al procedimento seguito in Italia.

Il comitato verifichera' quindi lo stato di pagamento della giusta soddisfazione ai ricorrenti da parte degli Stati membri (855 casi) o di terzi (127 casi o gruppi di casi) e analizzera' misure generali che impediscano nuove violazioni simili (186 casi o gruppi di casi).

Saranno poi esaminati, per quanto riguarda l'Italia ed altri Paesi, il problema dell'eccessiva lunghezza dei procedimenti - che per quanto ci riguarda ha visto reiterate rampogne della Corte e dell'Assemblea del Consiglio - e quello degli espropri.

Oltre a vari casi italiani vi sono problemi - anche se diversi fra loro - con la Turchia, la Polonia, e di vari Paesi dell'ex Jugoslavia e dell'ex Unione Sovietica fra cui soprattutto la Russia, ma anche con Paesi dell'Europa Occidentale e centrale aderenti all'organismo di 46 Stati membri.

Speciale diritti

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

 

 

Corte diritti dell'uomo: processo in videoconferenza non lede diritti imputato