NEW del 03 luglio 2006

 
 
       
 

Ambiente e legalità : Commissione UE procede contro Italia
di Gabriella Mira Marq

La Commissione europea ha deciso di procedere nei confronti dell'Italia per quattro infrazioni della normativa comunitaria riguardante la tutela della salute umana e dell'ambiente. Tre casi si riferiscono all’inadeguata gestione dei rischi dei rifiuti; nel quarto caso, alla mancata realizzazione della valutazione d'impatto ambientale per due nuovi tratti stradali a Milano.

La Commissione ha deciso di deferire l'Italia dinanzi alla Corte di giustizia europea a causa della definizione restrittiva di “rifiuto” introdotta nella normativa nazionale. Una legge italiana adottata nel dicembre 2004 stabilisce che alcuni tipi di rifiuti (ad es. rottami metallici e combustibili prodotti dai rifiuti) non sono più considerati tali in Italia, anche se lo sono per la direttiva quadro sui rifiuti dell’UE. Grazie a questa legge, quindi, tali rifiuti sfuggono alle disposizioni delle normative comunitarie che ne disciplinano il trattamento, con rischio potenziale per l'ambiente e per la salute umana.

La Commissione deferisce l'Italia alla Corte di giustizia europea anche per mancata conformità alla direttiva comunitaria del 1999 relativa alle discariche di rifiuti finalizzate a ridurre al minimo i rischi e gli inconvenienti per l'ambiente prodotti dalle discariche, come l'inquinamento delle acque e del suolo e le emissioni di metano. Pur fissando norme rigorose per le discariche nuove, la direttiva consente la messa a norma delle discariche esistenti nell’arco di otto anni. In Italia le misure di recepimento sono entrate in vigore con un ritardo di quasi due anni, con il conseguente differimento della data delle discariche da adeguare alle norme più rigorose previste dalla direttiva per le discariche nuove. Le autorità italiane non sono state in grado di indicare alla Commissione il numero delle discariche interessate.

Il terzo provvedimento della Commissione e' un parere motivato per non aver rispettato la sentenza della Corte di giustizia europea del novembre 2004 concernente diverse discariche di rifiuti ubicate sull'ex sito dell’ENICHEM e due discariche di rifiuti solidi urbani in prossimità della città costiera di Manfredonia, in Puglia. La Corte ha ritenuto che lo stato delle discariche costituisse una violazione della direttiva quadro UE sui rifiuti.

Stavros Dimas, Commissario europeo all’Ambiente, ha dichiarato "Se non sono gestiti in condizioni di sicurezza, i rifiuti possono costituire una minaccia reale per le persone e per l'ambiente. Mi auguro che l'Italia intervenga rapidamente per risolvere i problemi riscontrati. È inoltre importante procedere a una valutazione adeguata dei progetti di infrastrutture in modo da evitare o ridurre al minimo le ripercussioni negative sull'ambiente."

La Commissione è in procinto di inviare all'Italia anche un parere motivato per un altro aspetto di inquinamento ambientale, cioe' per non aver preso in considerazione l’eventuale necessità di procedere ad una valutazione d’impatto ambientale (VIA) per la costruzione di due nuovi tratti stradali a scorrimento veloce a nord di Milano. La valutazione d’impatto serve a determinare in anticipo le ripercussioni ambientali di un progetto, al fine di prendere i provvedimenti di blocco del progetto o di accorgimenti per attenuarne l’impatto ambientale. La Commissione ritiene che l'Italia stia violando la direttiva comunitaria sulla VIA perché non ha esaminato gli effetti cumulativi dei due tratti stradali.

La Commissione sta procedendo anche nei riguardi di altri Stati membri per vari inadempimenti nell'applicazione nazionale della direttiva sulla VIA.

Speciale Europa

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