NEW del 29 giugno 2006

 
     

Scandalo Puglia : interrogazione a Mastella su caso Dinapoli
di osservatoriosullalegalita.org

Il caso del procuratore aggiunto che ha 'esternato' sull'indagine in cui e' coinvolto l'ex governatore della Puglia ed ora parlmentare di Forza Italia Fitto e' finito ieri in parlamento.

Gli esponenti di Forza Italia Elio Vito ed Antonio Leone hanno presentato una interrogazione al ministro della giustizia Clemente Mastella sulla scorta dell'entrata in vigore delle disposizioni che danno al solo procuratore capo o a suo delegato la possibilita' di parlare con la stampa. Secondo gli interroganti, il dott. Dinapoli, in un'intervista a la Repubblica del 22 giugno 2006, si era "abbandonato ad una serie di affermazioni e giudizi in ordine ad una vicenda giudiziaria che ha coinvolto un deputato in carica pugliese, indicando persino l'esistenza di comportamenti malavitosi...".

I due affermavano che nell'intervista il magistrato avrebbe fatto riferimento alla «esistenza di un'organizzazione malavitosa paragonabile ad una cupola e ad un giro di malaffare superiore a quello dei «pizzini di Bernardo Provenzano», mostrando di nutrire - affermano gli interroganti - «pregiudizi personali e politici nei confronti dell'onorevole Fitto». Da qui la richiesta di eventuale procedimento disciplinare.

Il guardasigilli ha riportato le frasi contenute nell'articolo. In risposta ad una domanda che faceva riferimento alle posizioni dell'onorevole Fitto e di altri indagati, si legge: «Posso affermare soltanto, ma con certezza, che abbiamo trovato un modo di amministrare paragonabile ad un'organizzazione da cupola destinato a privilegiare l'interesse privato di pochi», e ad una richiesta di commentare il quadro emergente dal procedimento sulle cosiddette tangenti sulla sanità: «In Puglia, spesso, c'è molta spregiudicatezza nel commettere reati, dai concorsi universitari agli appalti. È come il gioco delle scatole cinesi; ne apri uno e subito salta fuori qualche altra cosa. Nelle intercettazioni che abbiamo disposto, i protagonisti usano un linguaggio estremamente esplicito, altro che "pizzini"».

Mastella ha detto che il procuratore della Repubblica di Bari ha delegato, in data 20 giugno, il dottor Dinapoli, ai sensi dell'articolo 5 del decreto legislativo n. 106 del 2006, a tenere una conferenza stampa con gli organi di informazione e quindi l'intervista del 22 giugno faceva parte della delega conferitagli. Il 22 il dottor Dinapoli ha rilsciato poi dichiarazione all'Ansa di Bari in cui precisa di avere svolto nell'intervista soltanto considerazioni di carattere generale e che non si riferiva ad alcuno specifico procedimento penale né ad alcuna persona in particolare, smentendo di avere utilizzato le espressioni «cupola» e «pizzini», che nell'intervista gli sono state attribuite. La procura della Repubblica ha quindi disposto di acquisire la registrazione dell'intervista.

L'on. Leone ha replicato che la smentita e' apparsa sui giornali in un momento successivo e che la Repubblica insiste sulla rispondenza delle dichiarazioni pubblicate con quelle rilasciate. Leone ha ribadito la sua richiesta di verificare se sia stata violata la disposizione riguardante l'articolo 5 dell'ordinamento giudiziario, la quale indica, per l'organizzazione della procura, l'istituzione del cosiddetto portavoce della procura che deve avere questo ruolo "per sempre, non per la singola specifica vicenda", ha sottolineato Leone.

Il comma 1 dell'articolo in realta' recita: "Il procuratore della Repubblica mantiene personalmente, ovvero tramite un magistrato dell'ufficio appositamente delegato, i rapporti con gli organi di informazione". Se l'interpretazione fosse quella dell'on. Leone, sarebbe stato il procuratore capo a mancare, attribuendo una delega per un sol caso. Ma Leone contesta anche il merito delle dichiarazioni del procuratore aggiunto, la cui rispondenza sara' verificata con la registrazione dell'intervista.

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