NEW del 22 febbraio 2006

 
     

Bielorussia espelle un altro giornalista polacco
di osservatoriosullalegalita.org

La Bielorussia ha espulso domenica un altro giornalista polacco, che era entrato legalmente nel Paese per realizzare un reportage sulle elezioni presidenziali del mese prossimo.

Le guardie di frontiera hanno arrestato il corrispondente della Gazeta Wyborcza Waclaw Radziwinowicz alla stazione della citta' di Grodno mentre viaggiava verso la capitale, Minsk, e gli hanno intimato di tornare in Polonia. Gli agenti hanno detto che il nome del giornalista era su una lista del governo di persone indesiderate.

Radziwinowicz ha risposto di aver avuto un visto e un accredito validi dal ministero degli esteri bielorusso. All'Associated Press ha dichiarato che il presidente Aleksandr Lukashenko "ha distrutto la liberta' di espressione nel Paese e sta provando a punire i giornalisti che non sono sotto il suo controllo alla vigilia delle elezioni presidenziali del 19 marzo".

Diversi giornalisti stranieri hanno infatti avuto trattamento analogo a Radziwinowicz e fra questi quattro giornalisti polacchi. Il Comitato internazionale per la protezione dei giornalisti ha deplorato l'espulsione e chiesto che a lui e ad altri giornalisti esclusi dal Paese "sia immediatamente permesso di entrare in Bielorussia e scrivere liberamente".

Proprio due giorni fa il Consiglio dell'Unione Europea aveva espresso profonda preoccupazione per la decisione della Corte Suprema della Repubblica di Bielorussia che ha chiuso una organizzazione per i diritti umani per il dialogo fra i giovani europei.

La situazione della liberta' di espressione nel Paese e' talmente grave, come denunciato anche dall'OSCE, che l'Unione Europea ha stabilito sanzioni e limitazioni di liberta' nei propri Paesi membri per esponenti del governo bielorusso e il parlamento europeo ha assegnato il premio Sakharov 2004 all'associazione dei giornalisti della Bielorussia.

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