NEW del 18 febbraio 2006

 
     

Libia : cessati disordini a Bengasi contro Italia per vignette
di osservatoriosullalegalita.org

Si sarebbe tranquillizzata la situazione a Bengasi, in Libia, dove ieri sera hanno avuto luogo accese proteste che hanno causato la morte di 11 persone e una manifestazione davanti al consolato italiano. La Farnesina ha reso noto che il Console Generale Pirrello rimane a Bengasi per assistere la locale comunita' italiana (circa 80 persone).

I manifestanti si erano diretti verso il consolato italiano, unica rappresentanza di paese occidentale in citta', quando sono stati fermati dalla polizia che ha energicamente represso la manifestazione evitando che venisse raggiunta la sede. I sei funzionari italiani che si trovavano nel consolato non hanno subito attacchi.

Successivamente la folla si e' nuovamente radunata attorno al Consolato Generale a Bengasi, presidiata dalle forze di sicurezza libiche. Un incendio si e' sviluppato al primo piano dell'edificio. Il consolato e' stato devastato da manifestanti che scandivano anche slogan contro l'Italia e Israele. La tv ha mostrato la polizia che sparava sulla folla.

L'Ambasciatore d'Italia a Tripoli e' stato ricevuto ieri sera dal Ministro dell'Interno libico il quale gli ha espresso la condanna del suo Governo per gli atti di violenza registratisi a Bengasi. Il Governo italiano ha espresso il proprio rincrescimento per le violenze verificatesi ieri ed ha ringraziato il governo libico per aver garantito "incolumita' dei nostri connazionali di fronte all'esplosione di violenza".

Motivo scatenante delle violenze e' stata l'iniziativa del ministro alle riforme Roberto Calderoli di indossare una maglietta con una vignetta, per cui il premier ha invitato Calderoli a rassegnare le dimissioni, per comportamento in contrasto con linea del Governo. Lo afferma una nota di Palazzo Chigi, emanata mentre era in corso il vertice tra il premier, il ministro degli esteri Gianfranco Fini ed il sottosegretario Letta.

Silvio Berlusconi ha commentato che "Il governo ha sempre rispettato la liberta' di tutti i culti". La risposta di Calderoli e' stata, secondo le agenzie, "Se per arrivare al dialogo tra il mondo occidentale e il mondo islamico e per mettere da parte le armi, le bombe e il terrorismo, e' necessario che io mi dimetta, che chieda scusa, io mi dimetto". In Italia sono state rafforzate le misure di sicurezza nelle sedi della Lega Nord.

Calderoli si era gia' reso responsabile di un gesto scorretto nei confronti della giornalista palestinese Rula Jebreal proprio durante un dibattito sulle vignette e l'Islam.

Speciale vignette di Maometto

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